“Eh, lasciatemelo dire, in 84 anni…quanto bene vi ho fatto!”

di  Antonino  Bencivinni     L’on. Vincenzino Culicchia si è spento a Partanna il 17 ottobre 2016 all’età di 84 anni. Fino all’ultimo ha mantenuto smalto e grinta al punto che si stava organizzando per la battaglia a favore del Sì al referendum istituzionale di dicembre prossimo. L’onorevole, come lo chiamavano i cittadini di Partanna e non solo, ha fatto sentire costantemente la sua presenza nel territorio per oltre 50 anni: sindaco di Partanna pressoché ininterrottamente dal 1962 al 1992 e poi ancora dal 2003 al 2008, è stato per cinque legislature, a partire dal 1976, deputato all’Ars ricoprendo più volte anche la carica di assessore regionale. Deputato al Parlamento nazionale dal 1992, ha assunto cariche politiche di rilievo come quella di segretario provinciale della Dc, dal 1965 al 1973. Una grande battuta di arresto nella sua vita politica si è registrata a metà degli anni Novanta quando, coinvolto in più processi, si è dimesso da ogni carica politica e istituzionale dedicandosi alle vicende giudiziarie che lo vedevano direttamente coinvolto. I processi, ripeteva lui soddisfatto dopo il loro esito, “si sono conclusi con due archiviazioni ed un’assoluzione”. Questi esiti giudiziari hanno favorito il suo ritorno in prima persona in politica: nel 1999 diviene segretario provinciale dell’Udeur e dopo l’adesione alla Margherita ne diventa presidente provinciale. Dal 2003 al 2008, è nuovamente sindaco di Partanna, carica che poi “lascia” per altri cinque anni al suo fedele Cuttone mentre lui dal 2008 fino all’agosto del 2012 assume la carica di vicepresidente della provincia di Trapani. Il suo impegno politico è poi continuato in formazioni di centrosinistra come “Sicilia Futura” (federata col Pd) di cui l’on. Culicchia è stato il leader a livello provinciale. Ci è sembrato conseguente dedicargli la nostra copertina e chiedere a personalità del territorio con cui in vita è stato in contatto, di esprimere il loro pensiero sull’on. Culicchia che, molto amato, ma anche odiato, ha – piaccia o non piaccia – lasciato la sua profonda impronta nell’immagine della città di Partanna e di tutto il territorio.

 


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