PARTANNA – Mai detti siciliani come quello che fa “……. e mazziati” hanno avuto una rispondenza con i fatti come nel caso di stamattina (16 dicembre) data di scadenza del pagamento di numerose tasse, tributi, imposte, impostine allo Stato, ai Comuni, ecc.
Non solo si doveva pagare la seconda rata dell’Imu, ma anche all’ultimo minuto (tante bollette sono state recapitate addirittura all’immediata vigilia della scadenza, cioè domenica pomeriggio, 15 dicembre) la prima rata della Tares.
Non è difficile immaginare code infinite nell’ufficio postale e nelle banche.
Per fortuna che si può in epoca moderna anche pagare on line. Ma anche qui si è voluto far corrispondere quel detto di cui sopra alla realtà.
Infatti i codici indicati nelle bollette comunali erano sbagliati e poco importa se erano sbagliati perché il peccato era a monte cioè nell’Ufficio Tributi del Comune di Partanna (cosa che l’assessore al ramo ha escluso) o a valle, nel mancato allineamento dei codici bancari a quelli dell’agenzia delle entrate.
La sostanza è che il contribuente si è trovato anche nell’impossibilità di pagare on line perché i codici non erano accettati dal sistema. L’unica consolazione era la comunicazione del sindaco di Partanna Nicola Catania che prometteva che non ci sarebbero state sanzioni per pochi giorni di ritardo nel pagamento.
Per fortuna, però, dopo le numerose lamentele, è arrivata la comunicazione da parte del Comune che mantenendo i codici tributo (cioè 3944 e 3955), bastava indicare nella prima e nella seconda casella della sezione la voce EL sia nel primo rigo che nel secondo rigo del Modello F24 (e non EL nel primo rigo e ER nel secondo rigo come indicato nelle cartelle mandate dal Comune) perché tutto si risolvesse sia nelle banche, sia alla posta che on line.
Ma c’è voluto tempo prima che si spargesse la notizia. Cioè “…….e mazziati”!!!