Dibattito sulle sperimentazioni scolastiche

PARTANNA – Pubblichiamo qui di seguito, sulla sperimentazione dei percorsi liceali di 4 anni, il punto di vista dell’Uciim (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori), Sezione Partanna-Valle Del Belice.

Che cosa ne pensano i nostri lettori?

 

PUNTO DI VISTA DELL’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori) SEZIONE PARTANNA

“Diploma in 4 anni. Licei brevi.

Il Ministro Carrozza autorizza la sperimentazione dei percorsi liceali della durata di 4 anni prima nelle scuole paritarie e poi in 4 licei statali, con l’obiettivo di estenderlo a tutte le scuole pubbliche.

Già con la “Riforma Gelmini” in tutti gli ordini di scuola si è verificata una riduzione del tempo scuola:

•         Nella scuola primaria si è passati da 32 a 27 ore obbligatorie.

•         Nella scuola secondaria di primo grado da 33 a 30 ore obbligatorie.

•         Nella scuola secondaria di secondo grado: nei licei da 30/35 siamo passati a 27ore nel primo biennio e 30 ore nel secondo biennio e al quinto anno, negli istituti tecnici da 35/36 a 32 ore per l’intero percorso, negli istituti professionali da 40/36 a 32 ore.

 

Il tempo scuola si è già ridotto e continuerà a ridursi ulteriormente con gravi conseguenze sia sulla formazione sociale, culturale e relazionale dei giovani sia sull’occupazione di tanti neo-laureati.

Dai risultati delle prove Ocse- Pisa emerge un quadro drammatico delle “competenze chiave”.

Gli alunni incontrano difficoltà nelle prove INVALSI.

Comprimere i tempi di apprendimento significa abbandonare l’idea del “crescere apprendendo” per passare a percorsi dai saperi nozionistici e con scarsa possibilità di tempo per la costruzione di un pensiero critico e capacità di elaborazione.

Il ministro  autorizza la riduzione a 4 anni dei percorsi liceali e pubblicamente aggiunge che da giovane se avesse avuto la possibilità di scegliere, avrebbe optato per il percorso breve.

Gli istituti coinvolti in tale sperimentazione saranno istituti “internazionali” e potranno attivare in rete un progetto di innovazione metodologico-didattica che prevede l’abbreviazione del percorso di studi da cinque a quattro annualità.

Sembra che tutti i pezzi stanno per essere collocati nel modo giusto; un puzzle perfetto!

L’idea di ridurre il periodo di formazione circola già da alcuni anni. E il ministro Carrozza forse ci riuscirà.

Si scommette sulla scuola e senza che forse ce ne rendiamo conto sulla formazione delle giovani generazioni e quindi sull’ Italia.

Tutte le riforme degli ultimi anni che hanno coinvolto l’istruzione, dall’infanzia all’università hanno un unico denominatore comune: il risparmio, che passa attraverso la riduzione delle ore curriculari.

Meno tempo scuola equivale a meno formazione

Meno tempo scuola equivale a perdita di occupazione

Meno tempo scuola equivale meno garanzie sulla qualità della didattica

Meno tempo scuola equivale ad avvicinarsi agli standard europei, ci si laurea a 21 anni, ci si potrà specializzare verso un proficuo ingresso nel mondo del lavoro più velocemente. Ma quale lavoro?

Al Ministro Carrozza chiediamo di essere più chiara, di comunicare le sue volontà e soprattutto di metterle a confronto con l’insieme della società pedagogica, culturale e scientifica, ricordando che tra i banchi di scuola si formano i  veri protagonisti della società; il futuro del nostro Paese, la classe dirigente,  coloro che faranno dell’Italia ancora un paese ricco di arte, di cultura, di storia. La presidente sezionale prof.ssa Maria Restivo”.

 


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