Alessandria della Rocca, “Salviamo il Magazzolo, il fiume che non c’è”

ALESSANDRIA DELLA ROCCA – “Salviamo il Magazzolo, il fiume che non c’è”. E’ stato questo l’appello che è stato lanciato dalla sala consiliare di Alessandria della Rocca nel corso di un apposito convegno ambientale organizzato da Rotary Club di Bivona “Montagna delle Rose-Magazzolo”. Il corso d’acqua, uno tra i più importanti della provincia di Agrigento, nasce a nord di Santo Stefano Quisquina, ha un bacino di circa 224 chilometri quadrati e va scomparendo, anno dopo anno, sia perché manca la cultura del territorio da parte dei cittadini e delle istituzioni, sia per le continue emergenze ambientali, sia per gli sbarramenti artificiali costituiti dalla diga Castello e dalla traversa Magazzolo che sono al servizio dell’agricoltura e sia per i continui prelievi di notevoli quantitativi d’acqua dalle falde del sottosuolo stefanese da parte di alcune multinazionali che dell’acqua hanno fatto un business finanziario.

Il Rotary Club di Bivona ha sposato la causa di salvaguardia del territorio e del corso d’acqua sul quale insistono i territori di Bivona, Santo Stefano Quisquina, Alessandria della Rocca, Cianciana, Calamonaci, Ribera e in parte di Palazzo Adriano. Salvatore Vasile e Daniela Leto, presidenti rispettivamente del Rotary e del Rotarct di Bivona, nonché il sindaco di Alessandria della Rocca Alfonso Frisco hanno parlato della tutela ambientale della grande vallata, delle emergenze, degli interventi da effettuare e delle prospettive turistiche e agroalimentari del territorio e dei centri legati al corso d’acqua che va scomparendo.

Piero Perconti ha fatto una disamina dell’ambiente fisico e geologico del territorio attraversato dal Magazzolo. Eugenio Giannone ha detto che la vallata del fiume è ancora oggi uno scrigno di storia, arte e di natura da salvare, annunciando la prossima pubblicazione di un libro sul Magazzolo a cura del Rotary. Gaetano Settecasi ha descritto un commovente viaggio sul corso d’acqua, attraverso la vita, la storia e le leggende del Magazzolo.

E’ stato lanciato un appello all’Unione dei Comuni, alle associazioni ambientaliste, alle amministrazioni comunali interessate e a tutte le istituzioni affinché affrontino la “emergenza Magazzolo” che rischia il depauperamento del territorio dal bacino idrogeologico di Monte Rosa sino alla foce, a Seccagrande di Ribera, nel Mediterraneo.


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