I Capponi…del Belice

di Antonino Bencivinni.

Dramma a puntate si può considerare quello che vede contrapposti in cagnesco due Istituti Superiori prestigiosi della Valle del Belice: il (chiamiamolo ancora così) vecchio glorioso Magistrale “Dante Alighieri” di Partanna e il Liceo Classico “Francesco D’Aguirre” di Salemi. Nell’ambito della cosiddetta razionalizzazione scolastica (che è in sostanza un ridimensionamento, ai fini del risparmio, di presidenze e segreterie scolastiche) nel febbraio dell’anno scorso si registrò quello che possiamo considerare uno “scippo” di autonomia: il Liceo Classico “D’Aguirre” di Salemi, infatti, accorpava, come un fulmine a ciel sereno, l’Istituto Superiore “Dante Alighieri” di Partanna, reo di avere 576 alunni iscritti rispetto ai 583 del Liceo “D’Aguirre” (che arrivava a quel numero con l’abbinamento ad una scuola di S. Ninfa). Le conseguenze furono la perdita dell’autonomia, della presidenza e della direzione amministrativa da parte del “Dante Alighieri”. Tale condizione, che è per il momento quella odierna, è stata in un certo senso ribaltata dalla decisione all’unanimità del collegio provinciale per la razionalizzazione scolastica (di cui il sindaco di Partanna, Nicola Catania fa parte) che il 23 gennaio scorso ha proposto un ritorno dell’autonomia per l’Istituto Superiore “Dante Alighieri” che accorperebbe (in questa proposta-ipotesi) il Liceo “D’Aguirre” di Salemi ripetendo, ma stavolta al contrario, lo “scippo” fatto l’anno scorso dal Liceo “D’Aguirre” di Salemi che ha accorpato l’Istituto Magistrale di Partanna.

L’anno scorso le reazioni partannesi alla perdita dell’autonomia furono tiepide, a nostro avviso, per la scadente levatura e/o per lo scarso peso politico e culturale dei protagonisti locali: anche allora era, infatti, inconcepibile che un Istituto Superiore come il Dante Alighieri in vita dal 1935 e punto di riferimento fino ai decenni scorsi per l’intera provincia, perdesse con i suoi poco meno di 600 alunni l’autonomia a prescindere dal prestigio o meno dell’Istituto accorpante che in quel momento contingentemente fu il Liceo Classico “D’Aguirre” di Salemi.

Oggi, sembra (ma non è detto perché la decisione definitiva compete al tavolo regionale), che potrebbe esserci l’anno prossimo un ritorno dell’autonomia stavolta, come dicevamo, a danno del Liceo “D’Aguirre” di Salemi. Occorre sottolineare che, di fronte a questo paventato “pericolo” le reazioni dei salemitani che contano sono state dure (e i Salemitani hanno la nostra piena solidarietà, ci dispiace solo che Partanna non abbia saputo fare lo stesso l’anno scorso), come si può evincere ad esempio dall’articolo pubblicato il 6 febbraio scorso nel Giornale di Sicilia qui riportato. Ma occorre altresì dire che la sortita del sindaco Nicola Catania nel tavolo provinciale che ha fatto sperare in un ritorno all’autonomia del Dante Alighieri, ha trovato i politici partannesi tiepidi, indifferenti o perfino ostili. Nella seduta del 7 febbraio del consiglio comunale non se n’è addirittura neppure fatto cenno! (Oseremmo dire che se Partanna, per parlare solo degli ultimi tempi, ha perduto il 118 h24, la posta pomeridiana, il tribunale, la banca locale e, dall’anno scorso, anche l’autonomia del Magistrale, tutto questo non può essere solo colpa della crisi e della sfortuna; l’incapacità dei partannesi, che contano, di pensare al bene comune (e senza tifoserie per questa o quella squadra politica) ha svolto nel passato recente certamente un suo grande ruolo.  Le reazioni di queste settimane dei salemitani che contano (al solo potenziale pericolo della perdita di un’autonomia scolastica) evidenziano ancora di più l’indifferenza o la miopia politica dei partannesi (che contano; gli altri purtroppo devono pensare a cosa mettere sulla tavola ogni giorno che passa) sia ora che allora. Allora perché non hanno fatto niente di significativo per protestare (vedi quello che fanno oggi i salemitani); ora perché non hanno fatto quadrato (almeno sul tema dell’autonomia del Magistrale) attorno al sindaco Catania e non lo hanno sostenuto nella sua battaglia che rischia di apparire o si vuole fare apparire solo personal-elettoralistica.

A nostro parere, e la copertina che rappresenta Renzo che porta all’avvocato i capponi che si beccano tra loro, non capendo che il loro immediato e comune destino è la pentola, a nostro parere, dicevamo, occorre (da parte dei politici che contano indipendentemente dal fatto che siano di Partanna o di Salemi) trovare una soluzione che intanto lasci l ‘autonomia al “Dante Alighieri” di Partanna (che in questo momento per effetto delle decisioni miopi dell’anno scorso, l’ha perduta essendo stato accorpato al Liceo di Salemi) e poi guardi anche di trovare una “sistemazione” futura all’altrettanto prestigioso Liceo “D’Aguirre” di Salemi. Fare un discorso di basso campanile è politicamente deprimente, sia ora che come è stato allora.


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