La grande bellezza di Paolo Sorrentino, con Toni Servillo, Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Carlo Buccirosso e Iaia Forte; Italia, 2013; colore, durata 134’; drammatico.
Cari lettori, questo mese permettiamoci di fare uno strappo alla regola. La grande bellezza non è un film di recente uscita nelle sale cinematografiche (avvenuta invece il 21/05/2013) ma sta avendo talmente tanto successo che è impossibile non parlarne. In una Roma divisa fra cristianità, alta cultura e mondanità, spicca la figura di Jep Gambardella (Toni Servillo), affermato giornalista, divenuto famoso, in gioventù, per la pubblicazione del suo unico romanzo, “L’apparato umano”. “Ero destinato alla sensibilità” ci informa Jep, nei primi minuti del film, “ero destinato a diventare uno scrittore”. Ma, in realtà, non ha fatto altro che condurre una vita da “re dei mondani”. Così, compiuti 65 anni, ne tira le somme, rimanendo insoddisfatto e deluso. È ricco, famoso, potente; promotore di lussuriose e disinibite feste sulla terrazza di casa sua, con vista sul Colosseo. Una medaglia che, se girata, però, mostra solo superficialità, ossessione per la materialità e per le apparenze; niente in grado di lasciargli qualcosa di veramente importante e duraturo che riempia la sua solitudine. Un mondo in cui non ha mai trovato la grande bellezza.
Molti i riconoscimenti internazionali, fra i quali il Golden Globe come miglior film straniero. Un onore che il nostro paese non riceveva da 24 anni, ai tempi di Nuovo cinema paradiso. Paolo Sorrentino ritira il premio a Los Angeles e, con un inglese maccheronico, ringrazia l’Italia definendola “a crazy country but beautiful”. E non è tutto, perché La grande bellezza è, anche, candidato all’Oscar come Miglior film straniero. L’Italia, non ottiene la prestigiosa statuetta dal 1999, quando a “and the Oscar goes to…” di Sophia Loren, seguì un sonoro e felice “Robbberto!” Non ci resta che incrociare le dita, nella speranza che la notte degli Oscar del 2 marzo sia piena di “grande bellezza”.
Elenia Teri