BURGIO – Burgio è sempre stato considerato luogo identificativo per eccellenza nella costruzione delle campane di bronzo nel panorama nazionale e soprattutto nel Meridione d’Italia. La città ha rappresentato, e continua ancora a farlo, l’immenso e ricco patrimonio artigianale della cultura siciliana che nella cittadina ha trovato la massima espressione nella sua fonderia, antica di ben cinque secoli. Luigi Mulè Cascio, un giovane di 31 anni, burgitano, laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, nella divisione scultura, nipote di Mario Virgadamo che per circa un secolo ha mandato avanti l’omonima sua fonderia di campane esportate in tutte le chiese del mondo, ha programmato la prossima nascita a Burgio di un museo storico delle campane all’interno del Palazzo Mandile, già Di Martino, oggi di proprietà della famiglia Mulè Cascio, situato sul centrale corso Vittorio Veneto e in corso di restauro conservativo. Al suo interno può trovare posto l’immenso patrimonio campanario di antichi luoghi di culto o di famiglie depositarie dell’identità culturale religiosa e artigianale della Sicilia. Al progetto di massima sta lavorando da qualche mese Luigi Mulè Cascio, che è sostenuto da tutta la famiglia e che si avvarrà anche della collaborazione dell’amministrazione comunale a cui sta a cuore che cittadina possa inaugurare al più presto e rendere fruibile il quarto museo del piccolo centro agricolo e artigianale. “Quello dei maestri campanari è stato ed è un lavoro che è soprattutto arte – ci dice Luigi Mulè Cascio davanti alla monumentalità del palazzo Mandile che ha al suo interno un caratteristico cortile e una chiesetta sconsacrata – dal disegno su carta sino alla preparazione e fusione del bronzo, compresa la rifinitura di elementi decorativi, è la storia degli uomini che cercano di ottenere dalla campana la maggiore purezza e dolcezza del suono. La nostra è una tradizione campanara che si tramanda di generazione in generazione fin dal XVI secolo. Vogliamo realizzare un museo interattivo, didattico, di interesse scientifico e culturale per offrirlo alla fruizione pubblica”. Il progetto è stato sposato in pieno dall’amministrazione comunale che, con il sindaco Vito Ferrantelli, sta collaborando attivamente al’iniziativa che offre decoro a Burgio e apre prospettive economiche e turistiche, ma soprattutto dovrebbe essere sponsorizzato dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e della Pubblica Istruzione che, con un proprio intervento, potrebbe permettere la nascita dell’unico museo di campane di bronzo di tutto il Meridione d’Italia.
I fortunati turisti, che numerosi oggi arrivano a Burgio per visitare gli altri tre musei, nati nell’ultimo decennio e diventati subito location di attrazione turistica e culturale, avranno la possibilità di apprezzare la storia evolutiva e cronologia delle campane, tramite appropriate tavole didattiche con la rappresentazione di una fonderia simulata delle campane, con la camera del suono per ascoltare le varie melodie e con la possibilità di potere visitare l’antica fonderia, ancora in uso e posta all’ingresso della cittadina, sul fianco destro del torrente Garella. L’istituendo museo si inquadra nel piano di sviluppo per la salvaguardia, valorizzazione e gestione dei tanti beni monumentali, storico e artistici di cui la cittadina è ricca. Enzo Minio