“L’amore per questa terra e il bisogno di conoscerne la storia, gli usi, i costumi, le tradizioni sono state le leve potenti che mi hanno spinto ad occuparmi di Castelvetrano; nessun desiderio né di gloria né di onore.”
G.B. Ferrigno – Autobiografia
Giovan Battista Ferrigno (nato a Castelvetrano nel 1862) è uno dei figli più illustri di Castelvetrano. Il Ferrigno uomo pratico e conoscitore dell’animo umano e, al contempo, storico diligente e puntiglioso, pur non avendo potuto portare a termine, per motivi familiari e di salute, gli studi classici intrapresi con notevole profitto, seppe darsi, animato da eccezionale forza di volontà, un’ampia e approfondita preparazione generale e addottrinarsi, in particolare, in discipline come l’archeologia, la paleografia, la demopsicologia. Il nostro Istituto che si onora di portare il suo nome, ha avuto il privilegio di celebrare il “Ferrigno” attraverso la presentazione della seconda edizione della sua opera inedita “Guida di Selinunte” curata ed edita dal club Unesco Castelvetrano Selinunte guidata dal Presidente dott. Nicola Miceli, con il quale già da alcuni anni il nostro Istituto ha istaurato un percorso di collaborazione. La “Guida” è un’opera a un tempo agile e approfondita, utilizzabile sia dal turista, non propriamente frettoloso, sia da chi vuole compiere una visita attenta, o ancora da chi desidera un’introduzione allo studio di Selinunte, la più occidentale colonia greca in Sicilia. Ecco perché quest’opera rappresenta anche per le scuole, che di territorio si occupano, un importante elemento di conoscenza ed approfondimento di quelle che sono le nostre radici storiche dalle quali bisogna partire per tracciare gli elementi di quel processo indispensabile di sviluppo territoriale dando speranza ai nostri giovani.
Grande partecipazione e numerose sono state le autorità presenti alla manifestazione; la “Guida di Selinunte” del Ferrigno, magistralmente presentata dall’archeologa francese Martine Fourmont alla presenza del Direttore del Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa rappresenta un altro pezzo di storia restituito ai nostri giovani e al territorio tutto.