ENNA – C’è preoccupazione tra i medici siciliani per l’annunciato piano di riordino sanitario che prevede la riduzione di 946 posti letto, a causa della chiusura di 23 strutture ospedaliere, sull’ intero territorio siciliano.
I presidenti dei nove ordini professionali della Sicilia, su invito del presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo Toti Amato, si sono incontrati ieri 2 giugno, Festa della Repubblica, presso la sede di Enna, per affrontare la delicata questione relativa alla chiusura di numerosi ospedali siciliani e degli ulteriori tagli alla sanità dell’Isola, previsti all’interno del piano annunciato dall’assessore regionale Lucia Borsellino.
Dopo un’ ampia valutazione sul criterio adottato per la chiusura di 23 ospedali, allocati in tutte le province dell’Isola, i presidenti siciliani hanno approvato all’unanimità un documento,con cui chiedono all’ Assessorato Regionale alla Salute precise indicazioni sulle modalità operative idonee a garantire l’assistenza sanitaria ai cittadini residenti, quindi le funzioni degli ospedali che saranno dismessi.
“Pur con lo spirito di collaborazione – ha affermato il presidente Amato al termine della riunione – l’attuale piano , solleva perplessità legate al ritardo con cui la Regione Siciliana ancora non ha messo in atto la piena funzionalizzazione della rete ospedaliera, anche attraverso la realizzazione della piattaforma necessaria allo scopo, e non si è adeguata agli standard di riferimento Nazionale per la rete residenziale per le cronicità e le fragilità, pari a 0,7 posti per mille abitanti, già definita dal precedente “Patto della Salute 2010/2011”.
Un’altra perplessità è sulla reale attività delle reti assistenziali, in particolar modo per quella cardiologica, peraltro già istituita ma non ancora perfettamente definita. Per tali ragioni – conclude il presidente Amato – chiederò un incontro ufficiale con l‘Assessore regionale, Lucia Borsellino e il coordinamento dei presidenti degli ordini dei medici della Sicilia. E’ un momento molto delicato per la sanità dell’isola e i medici siciliani intendono dare il loro contributo professionale per la sanità del presente e del futuro”.