SANTA NINFA – Su una questione, quello della trasparenza e dell’informazione degli atti con riferimento in particolare a Santa Ninfa, dibattuta dalle colonne di Kleos da Batman, Francesco Bellafiore già capogruppo consiliare di maggioranza attualmente componente la direzione Provinciale e l’assemblea regionale del PD, ci ha mandato un suo contributo che pubblichiamo integralmente qui di seguito.
“Ho seguito con interesse il dibattito giornalistico, e non solo, emerso in seguito alla vostra pubblicazione di articoli inerenti la possibilità per i cittadini elettori di essere informati sull’attività amministrativa e politica dell’ente locale dove risiedono, pagano regolarmente le tasse ed usufruiscono dei servizi di utilità pubblica. Su questa tematica, che per sua stessa natura travalica i confini di un piccolo ente locale come il nostro, ho sentito il dovere di intervenire, soprattutto, per palesare un pezzo di storia vissuta dallo scrivente nella scorsa legislatura 2008/2013. Ma andiamo per ordine. Nel 2008, una volta insediatosi il nuovo consiglio comunale, ho ricoperto la carica di capogruppo di maggioranza e la prima cosa che in modo immediato ho potuto notare insieme a tutti i nuovi consiglieri, eterogenei per appartenenza e storia politica, è stata la mancanza di un sito istituzionale che pubblicasse le delibere di giunta e di consiglio, i provvedimenti sindacali, le determine dirigenziali e così via.
Abbiamo iniziato un percorso complesso ed ancora semi inesplorato. Grazie all’apporto costruttivo di tutti i consiglieri e dell’allora sindaco Paolo Pellicane si diedero adeguate risposte a quelle richieste che bipartisan intendevano far diventare il comune di Santa Ninfa e le sue istituzioni luoghi aperti, luoghi in cui, sia i cittadini residenti nel comune sia i non residenti per motivi di studio o di lavoro, avessero costantemente la possibilità di seguire le attività burocratiche, amministrative, politiche ed istituzionali, attraverso un semplice collegamento internet. Vari furono i dibattiti consiliari e gli ordini del giorno presentati. Così, nel giro di pochissimo, grazie anche alla normativa che sempre più obbligava i comuni alla pubblicazione on-line di determinati atti, nel sito del comune www.comune.santaninfa.tp.it venne creato l’apposito spazio destinato all’albo pretorio on-line, dove chiunque poteva visionare Bandi ed Appalti, Delibere di Giunta, Delibere di Consiglio, Provvedimenti Sindacali, Determine Dirigenziali, Pubblicazioni di Matrimonio. Lo spirito che muoveva gli allora consiglieri, dal mio punto di vista, si basava sostanzialmente su un dato di fatto inequivocabile: una maggioranza che opera al meglio delle sue possibilità ha il piacere che tutti i cittadini abbiano l’opportunità di verificare e giudicare il suo operato, non di certo per sentito dire, ma documentandosi in prima persona. Di conseguenza anche la minoranza deve pretendere che gli atti siano sempre accessibili a tutti, così da poter denunciare qualsiasi forma di mancanza o di inottemperanza attribuibili alla maggioranza. Tutti pertanto avevamo lo stesso obiettivo finale: tutto il possibile doveva essere messo a disposizione dei cittadini senza nessun filtro, senza alcuna riserva anche e soprattutto contro chi, credendosi detentore della verità assoluta, propinava disinformazione a suo piacimento. Certo molto ancora si poteva fare e non si fece come, a solo titolo esemplificativo, l’avvio delle video registrazioni. Ma, il solo fatto di avere ottenuto la registrazione audio delle sedute fu un piccolo grande miracolo. Alla luce di quanto detto, sono alquanto dispiaciuto per un dibattito non più collaborativo che, su questi argomenti così importanti, si è sviluppato nell’attuale legislatura. Mi rammarico del fatto che l’archivio relativo all’albo pretorio non sia più accessibile ai cittadini residenti, circostanza in netto contrasto con quanto previsto dalla normativa vigente. Mi rammarico ancora del fatto che sono state eliminate le registrazioni delle sedute consiliari, registrazioni che addirittura si era chiesto, in quella fase storica, di inserire nel sito del comune. Naturalmente non ritengo opportuno e di sicuro non è mia intenzione entrare nelle motivazioni e/o giustificazioni che altri hanno analiticamente palesato per spiegare questo arretramento, ma il mio desiderio è quello di invitare nuovamente la maggioranza a riprendere il filo del dialogo, di un dialogo costruttivo con la minoranza, proprio perché, su un tema di così tale importanza, non possono e non devono esistere contrapposizioni. La società, piaccia o no, sta’ cambiando.
Esemplare in tal senso è lo sforzo del Partito Democratico (partito dove ho l’onore di militare e di ricoprire la carica di componente l’assemblea regionale) che ha voluto rispondere in modo adeguato al diritto partecipativo dei cittadini trasmettendo in diretta streaming, addirittura, i lavori della direzione nazionale, cose inimmaginabili sino a pochi anni fa.
Reputo pertanto necessaria la ripresa di un lavoro già avviato e ritengo, altresì, fondamentale il contributo di quei consiglieri che avendo, in precedenza, vissuto insieme a me quei momenti, possano oggi essere autentici portatori di quel principio ispiratore che ci aveva fortemente accomunati: rendere pubblico e visionabile tutto ciò che non è espressamente vietato per legge e accelerare i tempi per una trasmissione streaming del consiglio comunale.
Spero di avere dato un piccolo contributo politico su una tematica così importante, consapevole infatti che la politica è inclusione e non esclusione. A tal proposito mi preme ricordare che i diritti dei cittadini e le regole che disciplinano l’attività dell’ente (Statuto e regolamenti) non sono monopolio esclusivo della maggioranza ma di fatto momenti di necessaria condivisione con la minoranza e tutte le forze politiche presenti nel territorio, cosa del resto sempre fatta in passato”.
Francesco Bellafiore già capogruppo consiliare di maggioranza attualmente componente la direzione Provinciale e l’assemblea regionale del PD.