FAVIGNANA – Con nota congiunta dell’Area Marina Protetta Isole Egadi e dell’Alleanza delle Cooperative Italiane (ACI pesca), che riunisce tre delle più importanti associazioni nazionali di categoria (AGCI, Legacoop, Confcooperative), in data 10 giugno è stata trasmessa al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali una richiesta di autorizzazione sperimentale per la pesca a circuizione alle barche delle Isole Egadi che tradizionalmente utilizzavano il “tartarune”, ma che non possiedono in licenza il sistema “pesca a circuizione”.
Tale iniziativa è frutto di un intenso lavoro di concertazione tra le parti coinvolte, a seguito dell’esito del sopralluogo dei tecnici del CNR-ISMAR e UNIMAR del febbraio 2013, che in quell’occasione, su richiesta dell’AMP, accertarono che il “tartarune” delle Egadi è una pesca a circuizione senza chiusura, e non un attrezzo da traino, vietato dai regolamenti comunitari in quanto potenzialmente impattante.
Come noto, nel 2012, con l’entrata in vigore definitiva del Regolamento CE 1967 del 2006, il tradizionale attrezzo da pesca “tartarune”, molto diffuso alle Egadi e consentito dalle regole dell’area marina protetta, era stato vietato in maniera integrale, in quanto classificato impropriamente tra gli attrezzi da traino.
“La richiesta dell’AMP e di Aci Pesca – spiega il Direttore dell’AMP Stefano Donati – è il primo passo per la realizzazione di una campagna di pesca sperimentale, nel rispetto delle norme comunitarie, per raccogliere dati sulle specie catturate con il “tartarone” delle Egadi e capire se è un attrezzo sostenibile, come noi riteniamo. L’AMP si è attivata, in questo caso, a tutela dei piccoli pescatori locali, che praticano da secoli una pesca che non depaupera le risorse, e che, nel contesto di crisi attuale, possono essere considerati anch’essi una specie a rischio.”
“La sinergia tra l’Area Marina Protetta e il settore della pesca – dichiara il Presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto -, per voce delle Associazioni di categoria, è un importante segnale di ritrovata intesa tra attori che spesso, in passato, si sono trovati in contrasto, ma che oggi lavorano per il raggiungimento degli stessi obiettivi, la pesca sostenibile e la sopravvivenza delle marinerie”.