La Cena del Grifone è stata certamente un evento significativo che ha avuto la funzione di pubblicizzare i prodotti del luogo e di procurare il denaro necessario per il restauro di un dipinto seicentesco “l’Adorazione dei Magi“. E’ un evento che va ripetuto e certamente continuato, ma in questo momento e in questa congiuntura è (stato) difficilmente capito dal cittadino comune che ha il problema di arrivare alla fine del mese, che vede la città piena di erbacce, che ha il problema della spazzatura che deve pagare mentre il servizio è quello che è, che ha tutta una serie di problemi che caratterizzano – è vero – altre realtà del Meridione, ma questa considerazione non consola affatto. Eventi come la Cena del Grifone, con l’inevitabile carattere elitario (e non solo per il costo della cena di beneficenza), sarebbero certamente meglio capiti se fossero (stati) inseriti in un contesto amministrativo di grande efficienza in grado di assicurare (già prima) spinte propulsive per lo sviluppo della città e servizi di livello per tutti. Ovviamente oggi non è così. Il sindaco direbbe che lui e la sua giunta ce la stanno mettendo tutta: ma che colpa ha Partanna se il consiglio comunale di Gibellina non si uniforma alle decisioni degli altri comuni dell’Unione e non si è potuto finora partire con la gestione dei rifiuti in house? Che colpa ha l’amministrazione se non è potuto decollare, per altre difficoltà esterne, l’utilizzo degli extracomunitari qui ospitati, che avrebbero dovuto, senza costi per il comune, provvedere all’eliminazione delle erbacce del paese? Che colpa ha se con l’acqua ancora non si è potuto realizzare il programma previsto, se, nonostante la rinuncia, da parte degli assessori, a tutta la loro indennità (ma anche i consiglieri comunali hanno fatto la loro rinuncia sia pure non di tutto l’importo loro spettante), non si sono potuti destinare a difesa della povera gente questi fondi risucchiati dal buco delle necessità? Non c’è dubbio che le difficoltà (che hanno causato ritardi nella tabella di marcia) indipendenti dalla stessa volontà dell’amministrazione, ci sono state (e molte sono state superate spesso dalla buona volontà e dallo spirito di abnegazione: per citare solo un esempio, la presenza e il controllo costante del vicesindaco che si è sforzato di assicurare decoro al cimitero cittadino); ma la gente non può aspettare troppo tempo e dopo un anno vuole vedere i risultati (come la realizzazione del rifugio per i cani, piccola cattedrale nel deserto); vuole vedere, in una città pulita e accogliente, i turisti che vanno all’Area archeologica dello Stretto, al Castello e alla Chiesa Madre, che comprano i prodotti tipici locali e che portano ricchezza. Le giustificazioni, anche quelle più convincenti, ormai ad un anno dalle elezioni amministrative, non servono più. Dopo un anno, un’amministrazione deve dare grande prova di sé e non sarebbe capita dalla gente neanche una ben riuscita festa d’estate con notti bianche eccezionali. Ecco perché l’ultima cena (di gala) di cui parla la copertina: il tempo (della preparazione) è quasi scaduto, ora è venuto il tempo di presentare risultati significativi.
Ultima cena…il tempo è quasi scaduto!!!
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