MARETTIMO – In due giorni due blitz delle Forze dell’ordine che effettuano sorveglianza nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi” contro i ricciaioli, pescatori di frodo di ricci provenienti dal palermitano.
Nella giornata di martedì 26 agosto, la Motovedetta V4, del Servizio navale della Polizia Penitenziaria di Favignana, in attività di controllo per conto dell’Area marina protetta, con il supporto del gommone dell’Ufficio Locale Marittimo della Capitaneria di porto di Marettimo ha intercettato tre ricciaioli, a bordo di una unità da diporto, sulla costa sudoccidentale di Marettimo, nella zona B dell’AMP.
Ai tre è stato elevato un verbale amministrativo con triplice sanzione per 3 violazioni delle norme dell’AMP ed è stata sequestrata l’attrezzatura subacquea.
Il giorno successivo, mercoledì 27 agosto, i Carabinieri della motovedetta CC 237 di Favignana, in servizio di pattugliamento marittimo, hanno intercettato presso lo specchio acqueo antistante Punta Mugnone, sul versante nord-occidentale di Marettimo, nella zona C dell’area marina protetta, una lancia grigia con a bordo 7 ricciaioli, tutti intenti in attività di pesca di frodo di ricci di mare. Sul posto si è unito all’accertamento anche il gommone della Capitaneria di Porto di Marettimo.
I militari hanno rinvenuto a bordo 4.000 esemplari di ricci di mare, sequestrati e rigettati ancora vivi in mare.
I bracconieri, tutti di Palermo, sono stati identificati e si sono visti comminare una sanzione amministrativa di 4.000 euro.
L’azione delle Forze dell’ordine giunge a seguito di ripetute segnalazioni da parte dell’Ente gestore dell’AMP della presenza, per tutto il mese di agosto, a Marettimo, di numerose unità di pescatori di frodo di ricci, una vera e propria task force di bracconieri, che quest’anno ha scelto come luogo di razzia la costa occidentale di Marettimo, dove si trova anche la zona A dell’AMP.
“Un grazie e un plauso– dichiara il Presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto – a Polizia penitenziaria, Carabinieri e Capitaneria di porto per le brillanti operazioni e per l’incessante lavoro di controllo dell’area marina protetta. Purtroppo il fenomeno dei ricciaioli palermitani è di tali dimensioni che occorre un ulteriore sforzo congiunto tra tutte le forze, per debellarlo del tutto”.