PARTANNA – Il consiglio comunale ha dibattuto sulla questione relativa alla TARI ovvero sulla tassa dei rifiuti.
Da oltre un anno, come già raccontato in precedenti articoli, il Comune di Partanna sta cercando di definire il piano di intervento ARO, per uscire dalla gestione dei rifiuti di Belice Ambiente.
Da oltre un anno si vive nel limbo, perché abbiamo deciso di essere comune capofila, pur potendo scriverci le regole da soli. Atto di generosità o ingenuità politica? Ai posteri l’ardua sentenza.
Nel frattempo è la cittadinanza che paga le inefficienze di Belice Ambiente. Amministrativamente nella seduta consiliare sono state approvate due delibere, strettamente connesse.
La prima concerne l’approvazione del Piano Economico Finanziario Previsionale (PEF). Hanno espresso voto contrario i consiglieri Biundo, De Benedetti, Aiello, Libeccio e Leone; si sono astenuti invece i consiglieri Bevinetto e Lo Piano.
La seconda delibera riguardava la ripartizione delle tariffe 2014. Alla stessa hanno manifestato voto contrario, i consiglieri Biundo, Aiello, Bevinetto, Lo Piano, Caracci e De Benedetti; mentre si sono astenuti i consiglieri Libeccio e Leone.
Il consigliere Giuseppe Libeccio, sul PEF, dopo aver dichiarato che il gruppo socialista Partito Socialista Italiano si asteneva per le stesse motivazioni adottate e concordate con il consigliere Bevinetto, a seguito della dichiarazione del consigliere Beninati, che lo spingeva verso la responsabilità, ha cambiato strada, votando contro al PEF ed astenendosi sulla ripartizione delle tariffe.
Ma procediamo per benino descrivendo le fasi concitate che porteranno nelle nostre case le mitiche bollette della spazzatura.
Le nostre bollette nascono dal PEF, ovvero il piano economico finanziario, composto da una parte economico-finanziaria, in cui sono indicati i costi relativi alla gestione del servizio di gestione dei rifiuti; e da una parte descrittiva, che evidenzia le peculiarità del servizio di gestione dei rifiuti, indica le prospettive economiche future, anche in termini di raccolta differenziata, e specifica gli obiettivi economici ed ambientali che l’amministrazione intende raggiungere.
I consiglieri di Partanna si sono trovati di fronte ad una “una condizione previsionale” ovvero senza dati certi (ma questa non è una novità), in quanto i dati contabili forniti da Belice Ambiente (che ha redatto il piano), non corrispondevano ai dati contabili del comune (e non è una prerogativa partannese).
Per stessa ammissione del consigliere Cannia, nell’incontro con Belice Ambiente, si è avuta la certezza che “se noi non siamo molto precisi, loro non avevano neanche idea di quello di cui stavano parlando, proprio per una mancanza di comunicazione tra i loro uffici interni”. Sinceramente, il fatto non ci stupisce visto l’andamento delle bollette dal 2005 ad oggi e le dichiarazioni susseguitesi nel tempo, ma proprio perché non stupisce non esonera nessuno dalle responsabilità nella gestione di un servizio pubblico essenziale.
Ritornando ai lavori consiliari, in virtù degli incontri preliminari con la Belice Ambiente, l’amministrazione ha ottenuto un abbassamento rispetto a quello che la stessa società inizialmente “pretendeva” per il costo del servizio. Emerge dalle dichiarazioni della maggioranza la volontà, in sede di consuntivo, di abbassare l’ulteriormente il PEF.
Ci riusciranno? In sintesi, per il momento, il costo complessivo della spazzatura a Partanna sarà pari ad €. 1.675.248,08, ma forse diminuirà. Ma di quanto? Nel 2013 il PEF è stato di € 1.632.105,64, ovvero quest’anno il comune avrà un costo di circa € 40.000,00 in più, che sarà interamente a carico della cittadinanza.
La difficile situazione in cui si trova la maggioranza è sintetizzata nell’intervento del consigliere Raffaele Beninati del gruppo “Alleati per Partanna”, il quale evidenzia che è stata raggiunta “la tappa finale di quella che è la chiusura di un rapporto nei confronti di questa società partecipata, che a detta non solo degli amministratori, ma anche per la qualità del servizio risulta essere scellerata a 360 gradi”. Il consigliere Benenati ha fatto rilevare che mentre il personale amministrativo annualmente costa 1.960.000 euro, non si riesce a produrre i dati di un bilancio. Ed ha affermato di aver più volte chiesto il bilancio della Belice Ambiente. Ha poi proseguito dichiarando che dal Piano Economico finanziario non si riesce ad individuare i ricavi della differenziata. Nonostante tutte queste visibili discrepanze, il consigliere Beninati ha concluso dichiarando voto favorevole “soprattutto all’attività fatta da questa Amministrazione, che ha il coraggio di prendere scelte che altri non hanno avuto mai il coraggio di fare”.
Il consiglio è poi passato ad approvare le tariffe della spazzatura per l’anno 2014. E se è vero che come afferma il sindaco, c’è poco da replicare e c’è poco da aggiungere rispetto alla delibera del PEF, in quanto si tratta di un atto deliberativo consequenziale al precedente, limitandosi a definire il riparto delle tariffe rispetto al PEF, è anche vero che la votazione dell’opposizione è cambiata. L’opposizione è chiaro, non intende avallare aumenti delle bollette dei cittadini. Dalla delibera si evince che le tariffe sono state definite in rapporto di 75% e 25% nella ripartizione tra utenze domestiche ed utenze non domestiche, di conseguenza, € 1.256.436,06 pagheranno le famiglie ed € 418.812,02 saranno a carico delle utenze non domestiche.
Chissà se entro fine anno la maggioranza riuscirà a definire la situazione con Belice Ambiente ed a portare a casa un risultato positivo per le tasche dei cittadini, soprattutto per le famiglie numerose e per le attività economiche sempre più vittime della crisi. E mentre l’ordinanza sul divieto di abbandono dei rifiuti a tutela del decoro fa discutere, a causa delle multe elevate nei confronti dei cittadini responsabili di atteggiamenti indecorosi, nella gestione dei rapporti con Belice Ambiente si sottolinea che anche per le società partecipate ciascun consigliere comunale, è titolare di un diritto incondizionato all’accesso ai dati. Certamente, si pongono delicati problemi operativi, nel senso che la richiesta va più correttamente diretta all’Amministrazione comunale, che poi dovrà provvedere alle conseguenti operazioni per far pervenire al consigliere interessato la documentazione richiesta, ma ciò è solo una modalità operativa che non può certamente portare al diniego di accesso o alla mancata trasmissione dei dati. E tutto questo non lo scrive un povero pipistrello, ma la giurisprudenza amministrativa e contabile dello Stato Italiano.
I consiglieri, ma soprattutto le amministrazioni, che lamentano di non avere dati certi da parte della partecipata, hanno mai valutato l’ipotesi di rivolgersi alla giustizia o di chiedere l’intervento dei ministeri competenti, per fare i modo che gli alti dirigenti della Belice Ambiente si assumano le proprie responsabilità? Ed infine, solo perché ci penso da un po’, se per scrivere il piano d’intervento con gli altri comuni, Partanna ha perso un anno di tempo, quanto ci metteranno insieme per concordare un futuro comune nella gestione complessiva dei rifiuti sulla base di una convenzione standard predisposta dalla Regione e che non tiene conto della vera autonomia locale e delle caratteristiche soggettive ed oggettive di ciascuna comunità?
Non era meglio tornare al passato ad una gestione comunale che potesse decidere da sola ciò che era meglio per i propri cittadini, eliminando SRR ed ARO?
Ops, dimenticavo c’era da garantire le nuove piante organiche, ed il diritto al lavoro dei dipendenti, soprattutto amministrativi, assunti dalla Belice Ambiente. Chissà cosa ne pensano i disoccupati delle assunzioni senza concorso. Ma questo è già un altro discorso.
Batman