“La soluzione della spazzatura è…nell’Aro a tre!”

di Antonino Bencivinni

Perché l’Aro a tre comuni? Quali saranno i meccanismi di raccolta? sono alcune delle domande cui ha risposto il sindaco di Partanna Nicola Catania in una conferenza stampa con gli operatori locali della comunicazione. Il sindaco li ha voluti incontrare per dare alcuni chiarimenti sull’Aro (Area di Raccolta Ottimale) per la gestione dei rifiuti nei paesi di Partanna, Santa Ninfa e Vita, comuni che si sono associati per la gestione dei loro rifiuti che sarà effettuata dai comuni stessi “senza spese aggiuntive”, ha ribadito Catania. Perché L’Aro a tre e non l’Aro in proprio? E’ stato chiesto al sindaco Catania. “Abbiamo fatto una serie di valutazioni. L’Aro solo partannese avrebbe fatto lievitare le spese: avremmo dovuto per legge creare una società di scopo e avremmo dovuto poter disporre di mezzi e attrezzi che si sarebbero dovuti comprare con enormi costi da sostenere da parte dei cittadini”. Come mai non avete fatto un Aro con tutti i comuni dell’Unione del Belice? “L’Unione dei Comuni aveva l’occasione buona per dare ampia prova di sé. Purtroppo Salaparuta e Poggioreale hanno fatto scelte diverse e il Comune di Gibellina ha avuto vicissitudini politiche che l’hanno portato fuori. L’Aro, già costituito tra Partanna, Santa Ninfa e Vita che hanno territori comunali omogenei, non andrà a costituire nessuna nuova società privata alla, per intenderci, Belice Ambiente, ma la gestione dei rifiuti sarà appannaggio di un Ufficio comunale Aro in cui opereranno i tecnici dei tre comuni senza spese aggiuntive per i comuni stessi. Sarà effettuata una gara di appalto con la quale sarà assegnata ad una ditta privata la gestione del servizio utilizzando il personale avente diritto della vecchia gestione”. Quali sono i prossimi passi? “La Regione dovrà approvare il piano di intervento che è stato già definito e che dovrà poi essere approvato dai consigli comunali”. Quali sono i meccanismi di raccolta previsti dal piano di intervento? “Sono previsti due meccanismi di raccolta alternativi tra loro, tenendo conto che il 65% di raccolta differenziata (oggi al 23-24 per cento circa) è l’obiettivo da raggiungere entro il 31 dicembre del 2015. Una raccolta differenziata porta a porta effettuata a monte con i meccanismi attuali. Oppure si potrà ricorrere ad un meccanismo di raccolta porta a porta con un solo contenitore di lattine, plastica, vetro, carta e cartone con lo smistamento del materiale fatto a valle in automatico e una raccolta di rifiuti indifferenziati e di organico, sempre con il sistema del porta a porta. In più si prevedono isole ecologiche (anche con incentivi per la differenziata) che andranno a completare il quadro. In ogni caso è possibile apportare cambiamenti per migliorare il sistema”. Data l’asserita disponibilità ad apportare cambiamenti per migliorare il sistema, ci permettiamo di fare alcune osservazioni partendo dall’idea che sembra diffusa in un certo numero di amministratori del territorio (e cioè non solo a Partanna) che i cittadini siano in una certa misura (esageriamo volutamente per dare più forza al discorso) “gentaglia” da educare alle regole che gli amministratori impongono (regole che in genere considerano oro colato) con la conseguenza che i cittadini rischiano di andare incontro a severe multe se non si adeguano, e ci sono stati tanti casi (e il riferimento è generale) in cui il mancato adeguarsi dei cittadini sia stato “scoperto” perfino con il controllo della spazzatura contenuta nei sacchetti!. Non neghiamo che ci possa essere una sparuta minoranza di cittadini che amano a tutti i costi la dissacrazione e la violazione delle regole; però un buon amministratore si deve mettere intanto dal punto di vista della maggioranza dei cittadini che, anche se seri e rispettosi delle leggi (in più occasioni a causa delle regole assurde che certi amministratori della spazzatura nel recente passato hanno imposto di seguire) si sono trovati nella difficoltà e in taluni casi nella pressoché impossibilità di seguire quelle regole. Ecco perché suggeriamo di modificare radicalmente alcune di quelle regole: proprio per consentire a tutti di rispettarle e di lasciare solo ad una minoranza sparuta di veri vandali la loro violazione che (siamo ottimisti) dovrebbe essere destinata a scomparire se tutti si ritrovano ad osservare regole razionali ed osservabili. Facciamo alcuni esempi: con il sistema della raccolta dei rifiuti porta a porta, si impegna molto personale – che potrebbe fare altro ai fini dell’efficienza del servizio – con risultati a volte assurdi: cani che sbrandellano sacchetti e spazzatura buttata qua e là prima che sia raccolta. Dato che gli operatori ecologici sono impegnati nella raccolta porta a porta e non sono infiniti di numero, questa è stata nel passato effettuata una volta ogni quindici giorni per esempio per la plastica e i cartoni, col rischio che, saltata quella volta (per un motivo qualsiasi), le persone sono state costrette a tenersi in casa il cartone o la plastica per un mese, come è capitato a Partanna qualche volta ai tempi di Belice Ambiente. Per la raccolta dell’organico, nella migliore delle ipotesi sono previsti tre giorni alla settimana, facciamo lunedì, mercoledì e venerdì. Ebbene se in piena estate a 40 gradi all’ombra, avendo ospiti, si decide di cucinare pesce il venerdì a mezzogiorno o il venerdì sera, questo dovrà rimanere in casa fino a lunedì. Assurdo! Per la raccolta rsu finora sono stati programmati due giorni, martedì e sabato, noi esageriamo nel nostro esempio e con ottimismo aggiungiamo anche giovedì come giorno di raccolta. Ma se abbiamo bambini e questi (bontà loro) pensano di fare la cosiddetta cacca il sabato e poi anche la domenica e (ahinoi) pure il lunedì, quella cacca (anche a 40 gradi all’ombra) la dovremmo tenere in casa da sabato a martedì. Lo stesso (ma presumibilmente con maggiore consistenza) avverrà se i pannolini sono invece pannoloni per adulti. Se un cittadino, col naso a pezzi, viola la regola e butta la spazzatura in giorni diversi dai previsti, gli controlliamo il sacchetto e lo multiamo? O invece piuttosto facciamo il processo a quegli amministratori che non hanno saputo trovare una soluzione razionale a problemi così banali? Questi brevi esempi servono per far capire agli amministratori che, essendo i cittadini ormai educati (almeno come idea) alla raccolta differenziata dei rifiuti, sarebbe opportuno (e doveroso) metterli in condizione di rispettare la raccolta differenziata senza che siano costretti a violare le regole. Una delle proposte possibili sarebbe quella di collocare nei diversi quartieri della città contenitori di spazzatura differenziata dove buttare i rifiuti differenziati. In questa maniera si eviterebbero aberrazioni come quelle sopra descritte, si ridurrebbe la richiesta di personale per la raccolta porta a porta (personale che a questo punto potrebbe essere utilizzato per migliorare in altro modo il servizio) e ci sarebbe un maggiore consenso dei cittadini ed una minore esigenza di repressione. Su questa proposta, Kleos lancia un sondaggio sul sito www.giornalekleos.it e sollecita i cittadini a pronunciarsi per il sì o per il no, in modo da dare all’amministrazione, affinché intervenga, elementi per capire come la pensano i cittadini sulle modalità di raccolta dei rifiuti.


Pubblicato

in

da

Tag: