PARTANNA – Si è tenuto ieri pomeriggio (16 novembre) il convegno di presentazione del Progetto De.Co. (Denominazione di origine comunale) per la Cipolla di Partanna.
Sono intervenuti il sindaco di Partanna Nicola Catania, Antonino Sutera dell’Ass. Reg.le Agricoltura, Giusepep Bivona, docente della Libera Università rurale Saper&Sapor e Alessandro La Grassa del Gal Elimos. Numerosi gli interventi del pubblico.
La grande novita per la cipolla di Partanna è che finalmente si stanno compiendo i passi giusti per poterla valorizzare come merita.
Le De.Co (Denominazione Comunale) nascono da una idea di Luigi Veronelli, che così le spiegava: “attraverso la De.Co il ‘prodotto’ del Territorio acquista una sua identità”, rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali”.
Afferma Nino Sutera Direttore della Lurss.Onlus, “I produttori agricoli e zootecnici ma anche i pescatori, e artigiani, custodiscono sapientemente un giacimento inesauribile della dieta mediterranea, costituiscono il collante tra i prodotti della terra e del mare e il territorio, rappresentano infatti gli ereditieri di un “savoirfaire” locale. Elementi apprezzati da chi sceglie una vacanza diversa, una vacanza negli alberghi diffusi e negli agriturismi, determinanti a qualificare il biglietto da visita del territorio. La De.Co. è ‘un prodotto del territorio’ (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, etc) con il quale una comunità si identifica, per elementi di unicità e caratteristiche identitarie”.
Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune, a memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing.
I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale, e l’autenticità del loro territorio di origine.
La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma il biglietto da visita di una comunità, sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare e valorizzare l’identità di un territorio.
Per Nino Sutera “l’istituzione delle Città De.Co. consente l’avvio di una fase di sviluppo endogeno del territorio, dove la propria storia e la propria tradizione diventa la ‘risorsa’ su cui investire il proprio futuro”.
“A livello locale, quali elementi riflettono l’identità del territorio?”, gli è stato chiesto.
“Ogni singolo comune – ha risposto – possiede un patrimonio concreto che è l’espressione della propria tradizione. Ció che è visibile: il paesaggio, l’architettura, il folklore, il patrimonio storico, il know-how, i prodotti locali, le lingue, la musica, la pittura, ma anche il modo di essere: stile di vita, atteggiamenti, etica sociale. L’identità, la promozione e la salvaguardia, dell’identità, inevitabilmente si ripercuote sull’economia del territorio. La Denominazione Comunale – continua Nino Sutera – è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine. In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili, oltre che dannosi. A terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. L’obiettivo non secondario della legge è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche della città. L’auspicio che poi rappresenta la vera sfida, è quello di riuscire a realizzare una rete di Città De.Co. per valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare e/o apprezzare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci.
Al termine della manifestazione di ieri c’è stata la consegna del riconoscimento della Lurss.Onlus di “Custode dell’identità Territoriale al Sindaco della Città Nicola Catania.