Nella classe terza C del Liceo Linguistico inizia un percorso didattico “duale” che abbina discipline linguistiche e non, per favorire l’apprendi¬mento di entrambe in maniera integrata. La sfida è partita grazie, soprat¬tutto, alla lungimiranza della Dirigente prof.ssa Maria Rosa Ampolilla che ha visto, in questa metodologia, un motore di cambiamento e di riforma.
Con questo approccio metodologico una qualsiasi disciplina viene in¬segnata in lingua straniera (INGLESE) col duplice scopo di fornire i conte¬nuti disciplinari e, contemporaneamente, potenziare l’uso della lingua. In qualità di docente di Scienze motorie di questo Liceo, ho accettato la sfi¬da e dovrò “ripensarmi”, dato che per portare avanti questo progetto che mette in discussione i tradizionali metodi di insegnamento, sarà ne-cessario uno “SHIFT IN THINKING” (cambiamento di mentalità), gui¬dando, imparando ed interrela¬zionandomi con gli alunni.
Tale attività, iniziata i primi di dicembre 2012, ha suscitato ne¬gli studenti grande entusiasmo e partecipazione, considerato che le lezioni risultano più coinvol¬genti, in quanto gli alunni, oltre ad essere a contatto con la lingua straniera per più ore, sperimentano un’utilizzazione pratica della stessa. Inoltre la necessità di veicolare e comprendere contenuti in una lingua non propria, li costringe ad una maggiore attenzione.
L’obiettivo è alto e richiede la disponibilità, la buona volontà e la colla¬borazione di tante parti che vengono chiamate in causa, come la docente di lingua, prof.ssa Scandaliato e la lettrice di madrelingua prof.ssa Giaca-lone; considerati i risultati positivi dell’esperienza, nel secondo quadrime¬stre l’insegnamento di altre discipline in lingua straniera sarà esteso an¬che ad altre classi dei tre Licei, nella consapevolezza che questo percorso rappresenti un valore aggiunto che permetta più facilmente agli alunni di affrontare le sfide di una società sempre più globalizzata.
Franca Faraci
Il Liceo sperimenta il CLIL (Content and language integrated learning)
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