“Vento di legalità” per studenti di Castellammare, Alcamo, Castelvetrano e Partanna

CASTELLAMMARE DEL GOLFO – Da Palermo a Napoli sospinti dal “Vento di legalità”: 48 alunni delle scuole di Castellammare del Golfo, Alcamo e Castelvetrano, a San Cipriano d’Aversa (Caserta) per partecipare, il 28 novembre, alla terza edizione di “Vento di legalità -Liberi dalla criminalità e dalla devastazione dell’ambiente -Come difendere i diritti e il lavoro contro il potere delle mafie”, a cura di Caterina Viola.

La partecipazione degli studenti al progetto è stata resa possibile dopo la richiesta di finanziamento del sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Coppola, concesso dal Consorzio Trapanese per la legalità e lo Sviluppo.

Il progetto che quest’anno si svolge in Campania, ha l’obiettivo “di contribuire al miglioramento della conoscenza sulle mafie, sulla loro identità, sul loro sistema simbolico e sulle attività antimafia della società civile e delle Istituzioni. L’intento è quello di creare una rete di relazioni tra ragazzi provenienti dalle varie Regioni del nostro paese e gli uomini e le donne che in vari modi mettono in gioco se stessi, a rischio della vita, per difendere i valori della legalità, della giustizia, della dignità della persona e del bene comune”.

Il progetto prevede la redazione da parte degli studenti, di elaborati raccolti in un libro dal titolo “Il Libro Bianco”, Narrativa & Poesia.

I proventi della pubblicazione sono destinati a finalità sociali. Gli studenti dovranno incentrare i lavori su quattro temi riguardanti l’economia delle mafie: estorsione e usura; corruzione nella pubblica amministrazione; devastazione dell’ambiente e droghe.

Gli elaborati più significativi saranno premiati nel corso dell’incontro a San Cipriano D’Aversa, al quale partecipano oltre quaranta scuole tra elementari, medie e superiori.

Tra gli ospiti della giornata Federico Cafiero De Raho (Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria), Ottavio Sferlazza (Procuratore aggiunto della Repubblica di Reggio Calabria), Enzo Ciconte (docente di semiologia all’Uuniversità di Pavia), Tano Grasso (docente all’Università di Catanzaro), Giovanni Impastato (fratello del cronista Peppino Impastato, ucciso dalla mafia), Franco la Torre (ufficio di presidenza di Libera), Don Maurizio Patriciello (uno dei simboli del risveglio dei circa settanta comuni intossicati dai roghi della “terra dei fuochi”).

Porteranno la loro testimonianza Filippo Cogliandro (chef, ambasciatore antiracket nel mondo), Augusto Di Meo (testimone di giustizia), Peppe Pagano (vice presidente Consorzio NCO).

Anche il comune di Partanna partecipa alla giornata “vento di legalita’”. Il Sindaco Nicolò Catania sottolinea l’impegno dell’amministrazione comunale nella lotta per la legalità e ricorda che “Il Comune di Partanna ha aderito nello scorso mese di maggio 2014 al ‘Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo‘, per rendere più efficiente la gestione e la programmazione dei beni confiscati alla mafia e per condividere le iniziative ed i valori della legalità da diffondere e da trasmettere alla comunità.

“Grazie all’aiuto del Consorzio Trapanese per la Legalità il Comune di Partanna, in collaborazione con la Sezione Dante Alighieri di Partanna aggregata all’Istituto Superiore D’Aguirre di Salemi, parteciperà alla 3^ edizione di “Vento di legalità” – Liberi dalla criminalità e dalla devastazione dell’ambiente – Come difendere i diritti e il lavoro contro il potere delle mafie che si terrà a San Cipriano d’Aversa il 28 novembre 2014, per testimoniare il messaggio di legalità, di sensibilizzazione e dare un segnale positivo e di speranza ai giovani per la lotta contro la criminalità organizzata”.

Alla manifestazione parteciperanno due studenti dell’istituto partannese accompagnati dal prof. Vincenzo Piccione.

I ragazzi presenteranno i loro elaborati su tematiche di viva attualità: l’estorsione e usura, la corruzione nella Pubblica Amministrazione, la devastazione dell’ambiente, le droghe.

Il Sindaco Nicolò Catania afferma che “il messaggio di legalità trasmesso da Giovanni Falcone e ancor prima da Rocco Chinnici, che credevano nel coinvolgimento dei giovani nella lotta contro la mafia, recandosi nelle scuole per parlare agli studenti della mafia e del pericolo della droga, è sempre attuale: la mafia va combattuta non solo con l’impegno della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, ma va contrastata anche sul piano educativo e culturale, attraverso un’attività di sensibilizzazione che forma le coscienze; per questo è importantissima la partecipazione e la testimonianza dei ragazzi delle scuole”.