Batman sulle (mancate) commemorazioni dell’anniversario del terremoto

SANTA NINFA – Come sempre, da 47 anni ad oggi, il 15 gennaio è sempre giornata di polemica. Addirittura in certi anni sono state “comprate” intere pagine di giornali nazionali per ricordare allo Stato che esiste una Valle che si snoda sul fiume Belice che è stata distrutta dal terremoto e parzialmente ricostruita sulle sue stesse macerie. Ma della tematica generale parleremo compiutamente nella prossima edizione cartacea che di certo susciterà stupore e scalpore.

In questa “edizione straordinaria”, analizziamo invece la polemica nella polemica. Su suo profilo facebook, il consigliere comunale di Santa Ninfa, Rosaria Pipitone, indipendente, ma esponente di Liberamente, denuncia: “Nessun evento organizzato dall’amministrazione Lombardino per ricordare il terremoto del 1968. Evento tragico ed epocale per Santa Ninfa! Una commemorazione storica, oltre a quella religiosa, avrebbe aiutato i santaninfesi a ritrovare se stessi! Dopo tutto una sagra in meno non avrebbe cambiato molto alle sorti di Santa Ninfa!”.

Più tardi dopo la celebrazione eucaristica, il consigliere ringrazia: “Grazie don Franco Geraldo Caruso e grazie a tutta la Parrocchia per aver commemorato oggi  l’anniversario del terremoto. Una voce ‘autentica’ che, nel ricordare le vittime e la storia, ha offerto punti di riflessione fondamentali per la nostra comunità: la mancanza di lavoro, la mancanza di unità, il calo demografico, l’importanza di vivere il presente, ricordando da dove veniamo e con la visione chiara del dove stiamo andando. Che il Signore ci ascolti”.

Non possiamo omettere di riportare che alla celebrazione eucaristica erano presenti esponenti politici, di ieri e di oggi, consiglieri comunali di ieri e di oggi, fedeli e parenti delle vittime. Ma la comunità? Dove era la comunità santaninfese? Quella geniale, industriale, operosa? Pochi i presenti. Ancora i santaninfesi non hanno imparato che i preti cambiano, ma l’altare intorno al quale ci si riunisce è sempre lo stesso?

La Chiesa Madre era quasi deserta nell’ascoltare il sindaco che ha ricordato gli eroi di quei giorni e l’unità di quei tempi. Il dialogo, il confronto, i dibattiti di quei giorni dove sono finiti? I cineforum impegnati, e la sinergia tra scuola ed istituzioni laiche e religiose, che fine hanno fatto? Ma soprattutto, dove sono andati i santaninfesi? Nel 2014 la parrocchia ha registrato meno di 30 battesimi e oltre 70 morti. I giovani del 1968, i bambini che andarono a Roma, i laici, i politici ed anche i sacerdoti di quel tempo furono esempio per l’intera ITALIA, buttarono un seme che doveva crescere e proliferare. Chi aveva il dovere morale ed istituzionale di innaffiare quel seme? Non voglio credere che quel seme è stato gettato per fare “Festini”. Ma tre sagre in tempo di Natale, e nessuno spazio per fare “memoria” del 15 gennaio cosa vuole significare? Forse a pancia piena si pensa meglio? Oppure mangiando si ingrassa e riflettendo si cresce?

Batman


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