American Sniper

 American Sniper di Clint Eastwood, con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Cory Hardrict; Usa, 2014; colore, durata 134’; azione/biografico.

L’ultima carrellata dei cinepanettoni italiani non è stata così “stupefacente” come volevano farci credere. Per fortuna che a Capodanno è arrivato Clint Eastwood a rianimare la situazione con il suo American Sniper. Chris Kyle (Bradley Cooper) è definito «il cecchino più letale della storia americana», fedele membro dei Navy SEALs, conta sulle sue mani l’agghiacciante cifra di 160 uccisioni, compiute in sei anni, mille giorni e quattro turni di guerra in Iraq, per coprire le spalle ai suoi compagni. Presto soprannominato «The Legend», la Leggenda, Chris deve anche affrontare la propria vita oltre le armi, cercando di essere un buon marito e un buon padre. Tratto dall’omonima autobiografia, pubblicata da Chris Kyle nel 2012, il film non è solo il ritratto di un protagonista a stelle e strisce. È un film vetrina sull’assurdità della guerra, con i suoi ideali controversi, incoerenti, con la sua violenza gratuita e delirante, assassina del corpo di chi muore ma soprattutto della psiche di chi resta. In guerra nessuno si salva, nessuno può vincere. In Italia è subito record per «il texano dagli occhi di ghiaccio» Eastwood, incassando più di dodici milioni di euro nelle sole prime due settimane di proiezione.

Elenia Teri


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