di Antonino Bencivinni
Il vecchio glorioso Magistrale “Dante Alighieri” di Partanna (data di nascita 1936) che ha finito di vivere una vita autonoma sostanzialmente già nel febbraio del 2013 a causa della vecchia logica impersonale dei numeri che imperava allora e che vedeva (in quell’anno) il Magistrale di Partanna con solo 576 alunni iscritti rispetto ai 583 del Liceo “D’Aguirre” che è stato quindi per questo suo “consistente vantaggio di ben 7 alunni”, meritevole di diventare scuola “reggente” e “accorpante”, e tutto questo, nella sostanziale pressoché assoluta indifferenza dei partannesi più coscienti, cioè di quelli che più contavano (presidi, sindaci, assessori, esponenti di associazioni significative, ecc.); dicevamo, il vecchio glorioso Magistrale “Dante Alighieri” deve oggi subire di essere disturbato nella sua tomba anche da defunto: infatti, dopo alcuni anni passati nel torpore più assoluto (a parte uno scatto di orgoglio del sindaco di Partanna Nicola Catania nei primi mesi del 2014 – non a caso gli dedicammo perfino una copertina di Kleos nel marzo del 2014), oggi si risvegliano (Ahinoi, temiamo che ormai sia troppo tardi!) in tanti che propongono soluzioni “nuove” (rispetto a quelle del 2013) in grado (nelle intenzioni dei proponenti) di far tornare a risplendere il Magistrale ed il suo nome. Nella sostanza si propone di creare un grande istituto partannese onnicomprensivo: comprenderebbe, cioè, dalla scuola elementare e media agli istituti superiori e avrebbe quindi i numeri per restare solo e autonomo. E che fine farebbe in questa ipotesi il Liceo “D’Aguirre” di Salemi, oggi scuola principale e così potente negli anni scorsi da riuscire ad accorpare il Magistrale di Partanna, pur essendo una scuola così piccola al punto da avere i numeri perché aveva precedentemente già accorpato l’Istituto professionale di S. Ninfa? Che fine farebbe il “D’Aguirre” non si sa e forse neppure interessa. In ogni caso nella copertina odierna di Kleos e in questo editoriale non è, per noi, importante discutere dei destini futuri (purtroppo crediamo definitivamente decisi ormai da tempo) dell’ex Magistrale di Partanna (con tranquillità e buona pace, quindi, del “D’Aguirre” di Salemi), quanto della diatriba stucchevole tra il consigliere comunale del Pd di Partanna Vita Biundo (donna di scuola e preside dell’Istituto comprensivo “Capuana” di Partanna) e il sindaco della stessa Partanna Nicola Catania, che si contendono la palma della bravura di chi si è occupato di più, per primo e meglio della questione del Magistrale di Partanna: cioè di una battaglia che è stata ignominiosamente perduta già negli anni scorsi! Non si può fare politica in modo così misero! (Ci si consenta questo sfogo): se veramente si crede nella possibilità che il Magistrale di Partanna possa tornare ai suoi vecchi fasti, alla sua vecchia autonomia e al suo vecchio nome (e su questo purtroppo non si può non nutrire molto scetticismo), altro che polemizzare sulla primogenitura della battaglia!, occorrerebbe unire le intelligenze (e non solo quelle di Partanna) per ottenere veramente il risultato. Ma questo risultato oggi lo si vuole davvero o interessa solo fare “sputazza” politica utile solo a fini elettorali? Se lo si vuole davvero, occorrerebbero (in considerazione del difficilissimo obiettivo da raggiungere) non polemiche interne al paese, ma un massimo di unità come in fondo hanno saputo fare a suo tempo – vincendo, anche se una guerra tra poveri – quelli di Salemi che allora contavano. Per approfondimenti sulla questione accorpamenti andatevi a leggere l’editoriale del numero di marzo 2014 di Kleos in www.giornalekleos.it.