Anche Partanna avrà le sue belle … “rovine”?

Credo che non ci sia partannese, acculturato o no, che non abbia sognato, almeno una volta, di vedere associato il nome di Partanna a quello di Selinunte. E non soltanto per avere una spiaggia tutta sua; quanto per nobilitare il proprio territorio con quel Parco Archeologico (altrimenti detto “Rovine”) che tanta gola fa ai turisti di tutto il mondo. E forse, pur di avere un sito armoniosamente cosparso di colonne, capitelli e cornicioni, si accontenterebbe anche … del sagrato di una chiesa. Quel sogno sembrò trasformarsi in realtà il 25 gennaio del 1968. Ma qualcuno caparbiamente volle “ricomporre” ciò che le scosse sismiche avevano “scomposto” … ed il sogno svanì. Ciò che non poté il terremoto, però, oggi sembra poterlo l’insipienza politica e la noncuranza burocratica. Che c’entra, direte voi, la politica e la burocrazia? Sentite questa. Nel 2011 la Regione Siciliana stanziò euro 700.000 circa per lavori di restauro conservativo della Matrice. La bella notizia venne data in pompa magna dal Vicesindaco (allora si usava così: le notizie belle le dava il vicesindaco, quelle brutte venivano riservate al sindaco!), anche se il Comune non aveva alcun merito essendo soltanto un “passa-carte”. I lavori vennero appaltati nel 2013, iniziati nel 2014, … e sospesi nel 2015 per mancanza di fondi. Ora, io mi chiedo: ma c’erano davvero quei soldi? E se c’erano, dove sono andati a finire? Sono forse finiti in qualche “ingranaggio” che aspetta di essere oleato e nessuno trova l’olio adatto? Che si navighi nel buio lo dimostra un comunicato (in pessimo politichese) con cui il Sindaco riferisce di un incontro tenuto all’Assess. Region. alla Presidenza il 7 maggio u.s. In esso si legge che “sono stati affrontati e chiariti gli aspetti tecno-burocratici al fine di individuare un percorso idoneo che porti all’emissione del finanziamento”. Ma il “percorso idoneo” è stato individuato? O ci si è fermati a “chiarire gli aspetti tecno-burocratici”? A meno che il linguaggio criptico non serva a spargere la solita “aria fritta” … per nascondere l’intento di realizzare il sogno archeologico del partannese.


Pubblicato

in

,

da

Tag: