PARTANNA – La consigliera comunale del Pd di Partanna, nonché preside dell’Istituto comprensivo di Partanna, Vita Biundo, ha mandato una lettera al giornale Kleos in merito all’editoriale di maggio 2015 (https://www.giornalekleos.it/la-vuole-finire-la-battaglia-per-il-magistrale-lho-fatta-io/) dedicato alla perdita dell’autonomia dell’ex Magistrale di Partanna e alle recenti prese di posizioni in consiglio comunale sulla vicenda oltre che alla raccolta di più di 1200 firme.
Pubblichiamo la lettera di Vita Biundo per intero, lettera che facciamo seguire da una nostra risposta:
Lettera di Vita Biundo
Egregio Direttore,
se, oltre ad appassionare i suoi lettori sulle beghe politiche partannesi, desidera da buon giornalista fornire anche una corretta informazione, Le consiglio di approfondire, sempre, con fonti documentali e testimonianze alla mano, le questioni che tratta sul Suo giornale. Lungi da me l’intenzione di alimentare polemiche, ma non posso permettere speculazioni politiche sulla questione del dimensionamento scolastico, considerato il mio doppio ruolo di dirigente scolastico e di consigliere comunale.
Mi riferisco all’articolo a Sua firma pubblicato sul giornale Kleos del 16/05/2015 dal titolo “La vuol finire? ……….La battaglia per il Magistrale l’ho fatta io!”. Ed è a tal proposito che, per amore di chiarezza, e per non lasciar correre su qualche scorretta illazione nei miei confronti, intendo far sapere che già, nel 2013, mi sono occupata del dimensionamento che ha coinvolto l’Istituto Dante Alighieri, quando, interessandomi della sorte dell’Istituto Pitrè che dirigevo in quell’anno, venni a sapere del rischio di soppressione del succitato Istituto superiore partannese. Sollecitando allora il Sindaco Cuttone, rielaborai le rimostranze avverso l’intenzione di accorpare Il Dante Alighieri al D’Aguirre di Salemi, presentate direttamente (erano presenti tutti i dirigenti di Partanna e lo stesso Sindaco Cuttone) all’Assessorato Regionale. Non ci fu niente da fare. La logica dei numeri prevalse. Occorreva, certamente, una strategia ragionata, condivisa e messa in atto da tutti: operatori scolastici ed ente locale.
L’anno successivo, il Sindaco Catania, nella conferenza provinciale del 23 gennaio del 2014, per il dimensionamento della rete scolastica, senza aver promosso alcuna discussione all’interno delle istituzioni scolastiche coinvolte, senza sentire i pareri dei Collegi Docenti e dei Consigli di Istituto, senza aver sentito le parti sociali, senza alcuna concertazione tra i Comuni interessati, senza condividere la questione in Consiglio Comunale, pur non avendo competenze in materia, ha avanzato l’ audace proposta di spostare l’ufficio di Presidenza dell’Istituto d’Aguirre da Salemi a Partanna, con il cambio di denominazione da D’Aguirre a Dante Alighieri. Proposta, questa, irrealizzabile e sonoramente bocciata all’Assessorato Regionale. Da rilevare che in quella conferenza provinciale non era presente alcun rappresentante del Comune di Salemi.
Alla fine del 2014 e inizio del 2015, nell’attesa di una qualche indicazione da parte della Regione Sicilia per una necessaria razionalizzazione della rete scolastica che superasse la fase emergenziale e la semplicistica logica dei limiti numerici, all’interno della sezione del Circolo del PD di Partanna, interpretando i bisogni dei cittadini, si è avvertita la necessità di adoperarsi per riportare la dirigenza del Dante Alighieri a Partanna, e mi è stato dato mandato di contattare il Sindaco, per offrire disponibilità e portare assieme avanti la richiesta della verticalizzazione degli istituti di Partanna, vista come unica soluzione possibile per riavere il “D. Alighieri” a Partanna. Il tempo trascorre… Se Le sta a cuore la scrupolosa e onesta informazione, può riscontrare i fatti negli atti del Consiglio Comunale. La mia non è stata polemica e desiderio spasmodico della primogenitura della battaglia, ma espressione di amarezza e disappunto, perché ancora una volta si è perso tempo, in un momento in cui la norma sembrava favorirci, prevedendo la possibilità della costituzione degli Istituti omnicomprensivi. Infatti dopo 14 anni dalla L.R. n.6/2000, due decreti assessoriali, il D.A. n.1/Gab del 21 gennaio 2014 e il D.A. n. 9/ Gab n. 9 /Gab del 23 dicembre 2014 così recitano:” La costituzione di Istituti di diverso ordine e tipo va realizzata nei casi in cui sia opportuno garantire la permanenza della sede dell’Istituzione scolastica nell’ambito territoriale di riferimento, mantenendone di norma l’autonomia e la personalità giuridica; qualora le singole scuole non raggiungano gli indici minimi di riferimento saranno unificate orizzontalmente in istituti comprensivi e/o verticalmente in istituti omnicomprensivi, nel rispetto della progettualità e delle esigenze educative espresse dal territorio”. Invero a Catania con il D.A,n.1636 del 24-3-2015, successivo al decreto del febbraio 2015 riguardante il dimensionamento per l’anno scolastico 2015-16, sono stati istituiti due istituti omnicomprensivi.
Illustrando al Sindaco e al Consiglio Comunale questa possibilità dettata dalla norma, indicando la via che si poteva legittimamente percorrere per raggiungere l’obiettivo, nei giusti tempi, non ho fatto altro che collaborare. Mi auguro che Lei, finalmente, voglia capire.
Questi sono fatti, tutti documentabili e le critiche non sono “sputazza politica”, né alimentano “diatribe stucchevoli” .
Vita Biundo
Risposta del direttore di Kleos
Che la consigliera comunale nonché preside Vita Biundo sia perfetta (cioè tra i più disinteressatamente sensibili ai problemi del paese, cioè conoscitrice a preferenza degli altri delle varie normative e procedure soprattutto nel settore scuola ecc. ecc.) non c’è bisogno che lei se lo dica continuamente anche nella lettera che ha inviato a Kleos, perché questa sua perfezione gliel’abbiamo da sempre riconosciuta e gliela riconosciamo per primi noi (confessiamo che per questa sua perfezione siamo stati più volte tentati a suo tempo perfino di farle propaganda elettorale e, comunque, se vogliamo stare ai fatti alla cui aderenza lei stessa ci sollecita, abbiamo avuto l’onore di averla come collaboratrice del giornale con articoli apprezzati e di ottimo livello: per citarne uno, quello sulla legge 104, ha avuto finora 5902 visualizzazioni). Ci dispiace però che la sua perfezione non le faccia adeguatamente vedere i meriti degli altri le cui ragioni snobba al punto da non volerle capire e per giunta offendendo. Data la sua perfezione, non possiamo dire che lo fa senza capirlo e senza capirne le conseguenze. Ma andiamo al concreto: ai nostri lettori piace il curtigghiu però questo non deve essere fine a se stesso. E allora parliamo del glorioso Magistrale e del nostro contestato editoriale. La cosa più difficile per un giornalista è riuscire con poche decine di righe a farsi capire da tantissimi: ci sforzeremo di farlo qui in poche parole: nell’editoriale c’era scritto che il Magistrale con la sua autonomia e il suo nome è stato “perduto” e sacrificato al “D’Aguirre” di Salemi per 7 alunni di differenza (e vogliamo dire proprio sette e non settecento!). E c’era anche scritto che il “D’Aguire aveva sette alunni. in più perché unito, come scuola accorpante, all’Istituto professionale di S. Ninfa. Il Magistrale di Partanna, dunque, non meritava nella sostanza la fine che ha fatto; ma probabilmente è stato schiacciato da un’abile regia che per tempo ha valutato tutto, anche la debolezza politica e istituzionale della Partanna di allora. Tutti possono dire (preside Biundo compresa) che hanno cercato di fare qualcosa per evitare la perdita dell’autonomia dell’ex Magistrale, ma certamente non hanno contribuito a fare la cosa allora più efficace. Noi non l’abbiamo citato nell’editoriale, ma anche l’assessore Inzerillo (che non era peraltro l’assessore al ramo) nel 2013 ha coinvolto il suo referente on. Turano per bloccare l’operazione: ma era tutto troppo tardi e non c’erano più le condizioni per salvare il Magistrale, compresi i numeri, anche se così striminziti. Il problema era in realtà non arrivare a quei numeri (e non lo dobbiamo dire noi come si trovano per tempo otto alunni) e difendere mani e piedi il proprio glorioso e prestigioso istituto superiore (come hanno fatto in fondo per il loro istituto i salemitani che, quanto a potere, contavano) anche eventualmente con azioni di massa come quelle che si stanno tentando ora, a nostro avviso però con molto ritardo e, ahinoi, con poche possibilità di successo. L’altro concetto importante dell’editoriale era che se si vuole raggiungere un risultato difficile, come ad esempio una scuola cittadina onnicomprensiva, si deve creare intanto la maggiore unità possibile nel paese. La Biundo dice che ha cercato questa unità col sindaco Catania: pensiamo che la Biundo abbia un modo peculiare di cercare l’unità con gli altri che è quello intanto di attaccarli preventivamente, come ha fatto in fondo con noi anche in questa sua lettera; proprio in nome di questa sua peculiarità non abbiamo voluto rispondere alle sue polemiche e abbiamo soltanto voluto tenere conto delle sue “buone intenzioni”: Siamo sicuri dunque che la vedremo certamente a braccetto del nostro sindaco Catania in giro per la Sovrintendenza scolastica regionale e per gli assessorati regionali pronta a battere il pugno sul tavolo in armonia e consonanza col nostro primo cittadino. Ora che finalmente ci ha una volta per tutte esplicitato le sue buone intenzioni e ora che abbiamo finalmente capito le sue esigenze di reale collaborazione col sindaco per un fine più grande come è il destino delle scuole di Partanna, ci auguriamo che la Biundo sarà finalmente felice di essere stata capita e continuerà quindi con spirito sincero di collaborazione a spiegare al sindaco Catania la normativa scolastica per fargliela comprendere meglio prima di fare ogni altra azione e a noi insegnerà a fare i giornalisti veri e competenti perché tra l’altro pubblicano integralmente anche le offese di chicchessia e soprattutto le sue.
Antonino Bencivinni