A che punto è l’operazione amianto a Partanna? Ci sarà una nuova proroga? Quante domande sono state prodotte? La proroga concessa renderebbe legittimo ipotizzare che le domande in questione non siano tante. E’ opportuno chiedersi allora perché i cittadini non rispondano all’appello del Sindaco. Forse a Partanna non c’è amianto? Non credo proprio, visti i tanti cumuli del prodotto in questione sparsi negli anfratti più reconditi. Non sarà, allora, che i cittadini non abbiano più fiducia negli annunci di chi li governa? Procediamo con ordine. Dall’ordinanza del Sindaco si evince che il proprietario di siti “amiantiferi” è invitato a produrre un’“autonotifica”. Ma, se si tratta di una semplice comunicazione, perchè si minacciano sanzioni salate per i trasgressori? Più che di “autonotifica” si tratta, quindi, di “autodenunzia”. E non basta addolcire la pillola promettendo un “congruo contributo” da parte della Regione. Intanto, perché ciò fa capire che il costo della dismissione resta a carico del cittadino. E poi perché non è chiaro a quanto ammonti il “contributo” e a quanto la spesa complessiva. Un po’ di chiarezza in più, forse, potrebbe spingerebbe ad uscire dall’imboscamento. La verità è che il cittadino sente “puzza di bruciato” e capisce che si vogliono far pagare a lui colpe che sono di altri. Dov’era, infatti, lo Stato quando si produceva e si vendeva allegramente l’amianto? Che colpa ha il cittadino se ha comprato un prodotto cancerogeno? E il Sindaco non può limitarsi ad accordare (bontà sua!) proroghe, impietosito dalle “difficoltà del momento” e “allo scopo di agevolare i cittadini”. D’altro canto, che cosa intende, signor Sindaco, per “difficoltà del momento”? Si riferisce, forse, a calamità naturali che abbiano impedito ai cittadini l’accesso al Municipio per “l’autodenunzia”? O si riferisce a difficoltà economiche? In quest’ultimo caso, mi creda, non ha alcun senso la proroga. Per “agevolare i cittadini” sarebbe più utile un contributo integrativo da parte del Comune mirato a rendere gratuita la dismissione dell’amianto. Magari evitando qualche canzonetta estiva o qualche “trabiccolo” pseudo-turistico. In gioco c’è la salute di tutta la comunità partannese.
Più che con le proroghe, l’amianto si elimina con la gratuità della dismissione
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