Il titolo vuole solamente riprendere uno dei fortunati romanzi di formazione dell’inglese Louisa May Alcott (“Piccole donne”, “Piccole donne crescono” etc.), vissuta nella seconda metà dell’Ottocento, uno spunto per definire “la strada” che, più di un luogo o di un personaggio, è il campo di tutti, la casa per antonomasia: uno spazio che ha per soffitto il cielo; per pareti i campi, il lago, il mare, la montagna; per decoro i margini fioriti, le piante, il fango, la polvere; per diletto il canto degli uccelli, il suono delle acque, l’urlo del vento. Ma le strade hanno bisogno di un’identità, vivono in simbiosi con le loro intestazioni che possano circoscriverle e caratterizzarle, pertanto, non si può non degnare particolare attenzione a quei tratti urbani ancora senza intestazione, messi a dimora per lungo tempo negli archivi comunali con l’utilizzo di una fredda e amorfa sigla identificativa. Per sopperire a talune carenze, la toponomastica ci viene incontro, talvolta, in quanto disciplina che consente di regolare l’ordinata suddivisione del territorio e la chiara identificazione degli elementi costitutivi dell’ambiente urbano, mediante l’assegnazione di nomi di realtà o di persone che valorizzino gli usi, le memorie e la storia locale, che richiamino anche i grandi valori in cui si riconosce una comunità. I nomi nuovi da assegnare devono essere, in primo luogo, legati alla città e al suo territorio, oppure richiamare personalità, eventi e realtà di rilevanza nazionale o internazionale, tali da rappresentare valori non effimeri, non legati alla convenienza del momento, ma ampiamente condivisi e indicativi della sensibilità e dell’interesse dell’intera comunità cittadina. Proprio per dare un nome a quei tratti urbani che hanno vissuto per lungo tempo nel più assoluto anonimato, la Giunta municipale di Partanna con delibera N. 108 del giugno 2013, ha proceduto alla intitolazione di diciannove vie a diverse persone ed eventi, recependo le indicazioni della Commissione Comunale per la Toponomastica che ha proposto di intitolare alcuni tratti indicati nelle planimetrie del territorio. Le nuove intestazioni riguardano strade ubicate nella vecchia struttura urbana, alcune collocate nel nuovo centro di contrada Camarro, altre nel luogo di villeggiatura di contrada Montagna, altre ancora nel prolungamento urbano di contrada Vallesecco lungo la direttrice di via Castelvetrano e due ultimi tratti nelle zone Fontana e Marcato. Le nuove strade della cinta urbana di Partanna sono le seguenti: Via Arciprete Stefano CARONIA (Vallesecco – dove sorgono lo Show Room di G. Di Stefano e la cooperativa L’Ape); Via Mons. Giuseppe NASTASI (Vallesecco – la strada del Frantoio del Belice di Santo La Rocca e l’Agri Point di G. Accardo); Via Dott. Domenico BRUNO (Vallesecco – dal Bevaio Nuovo lungo la strada confinante con il sito della Fiera del Bestiame); Via Prof. Pietro FASULLO (Fontana – il tratto del Bevaio Settecentesco in direzione della nuova strada per Castelvetrano); Via Papa Giovanni Paolo II (Contrada Marcato); Via Francesco SALADINO (Centro Storico- tratto delimitato dalle vie Trombino, Sicilia e Caprera); Via OTTO MARZO (Centro Storico – confinante con la via Francesco Saladino); Via Sac. Paolo CIULLA (Montagna – prosecuzione della via Franco Taormina); Via Prof. Francesco PICCININNO (Montagna – prosecuzione della via P. Ciulla); Via Dir. Nicolò ACCARDO (Montagna – strada interna, racchiusa dalle vie F. Piccininno e F. Taormina); Piazza Armida BARELLI (c.da Camarro – piazza delimitata dalle case IACP di Via L. Sturzo, cosiddette “a ferro di cavallo”); Via Rita LEVI MONTALCINI (Camarro – confinante con la via Carlo Frasca); Piazza Madre Teresa di Calcutta (Camarro- fra le vie Leopardi e B.M. La Grutta); Via Sac. Giuseppe MENDOLIA (Camarro – presso piazza M. Teresa di Calcutta); Via Antonio VARVARO BRUNO (Camarro – presso le vie Leopardi e La Grutta); Via Vincenzo CARUSO (Camarro – delimitata dalle vie B. Croce e G. Verga); Via Leonardo SCIASCIA (Camarro – tra le vie G. Verga e G. Leopardi, le piazze U. Foscolo e S. Quasimodo); Via Elsa MORANTE (Camarro – dietro la via B. Croce, nei pressi della via Verga); Via Lucia MIGLIACCIO (il tratto non è stato ancora specificato nella mappa del territorio urbano.) Fra le nuove intitolazioni emergono dodici eminenti rappresentanti della storia e della cultura locale, personaggi che hanno contribuito ad arricchire il patrimonio della nostra terra, ognuno nei vari ambiti in cui ha operato. Si tratta di educatori, cultori di storia patria, valenti prosatori ed esimi rimatori, illustri rappresentanti del mondo clericale. Una intestazione ci invita a non dimenticare il faticoso cammino di lotte nel processo di emancipazione della donna, le altre sono un tributo a quelle eccelse figure che hanno lasciato un segno incisivo nella storia del nostro Paese e dell’umanità. In conclusione due succinte note biografiche sull’attivista milanese Armida Barelli e sull’arciprete partannese Stefano Caronia. ARMIDA BARELLI (Milano 1882 – Varese 1952) Cofondatrice insieme a padre Agostino Gemelli ed altri rappresentanti della cultura italiana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per l’affermazione dei diritti delle donne e per lo sviluppo di politiche per il lavoro e la formazione. STEFANO CARONIA (Partanna 1876–Gibellina 1920) E’ stato un presbitero italiano. La sua attività di “prete sociale” era legata all’insegnamento di Leone XIII e all’azione di Don Sturzo. Esponente del PPI e sostenitore delle cooperative popolari, si impegnò nella battaglia contro feudatari locali a favore della popolazione di Gibellina dove era Arciprete. Fu assassinato dalla mafia il 17 novembre del 1920.
Antonino Pellicane