E’ meglio oggi l’uovo o la gallina domani?

Confesso di non possedere competenze specifiche in campo socio-economico, né di avere dimestichezza con banche dati statistici di sorta. Mi diletto, questo sì, ad osservare la “piazza” (intesa come esercizi commerciali oltre che come panchine e passeggiata) e a rilevare le dinamiche ad essa connesse. Un’osservazione empirica, s’intende, senza pretesa alcuna di scientificità. E tuttavia, un’osservazione da cui si possono ricavare dati curiosi e interessanti. Uno di questi, ad esempio, ci parla di un progressivo abbassamento della soglia di età dei frequentatori della “piazza”. Anno dopo anno, agli “anta” sono subentrati gli “enta”; e a questi gli “enti”, intesi prima come “venti” e poi come “adolescenti”. Sono questi ultimi, infatti, i soli che possono disporre ancora di spiccioli da utilizzare in consumi superflui, frutto della “paghetta” di papà o del “regalino” di nonno, consegnati loro all’insegna del discutibile principio secondo cui “i figli non debbono piangere le colpe dei padri”. Vera o falsa la suddetta analisi, una cosa è certa: i consumi sono sempre più “giovani”. Ora, io mi chiedo: è forse per questo che l’Amministrazione Comunale di Partanna nel suo “piano di sviluppo turistico” concentra tutte le attenzioni (e le risorse) in attività ludico-musicali “mordi e fuggi”, trascurando ogni iniziativa a lungo respiro, soprattutto se più consona all’età matura? Da questa rubrica in passato abbiamo cercato di attirare l’attenzione delle varie amministrazioni civiche su una realtà (la Montagna) che, adeguatamente predisposta, potrebbe costituire in futuro un polo di notevole interesse turistico, per gli “anta” ma non solo, legato al soggiorno estivo. Era certamente questa la “vision” di chi ha programmato la conversione dell’ex baraccopoli “Montagna” in un parco attrezzato, di cui l’anfiteatro è rimasto, purtroppo, l’unica realizzazione. Sì, lo so che chi pianta un albero quasi sempre non ne raccoglie i frutti e che è più produttivo, sul piano elettoralistico, puntare sulla pianta da fiori annuale. Ma sta proprio in questo la differenza tra il vero politico e il politicante improvvisato. Il primo guarda alle generazioni future, il secondo si limita a dilettare per qualche ora i clienti.


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