SCOPELLO – È stata la signora Luisa Costa, la “zza Lusina”, 87 anni, la più anziana tra i pochi abitanti del borgo di Scopello, ad inaugurare con il sindaco Nicolò Coppola la restaurata torre Bennistra a Scopello. E sulla torre la signora Luisa è perfino salita, percorrendo il sentiero Cai n 631 che permette di raggiungere la vetta, a 202 metri sul livello del mare.
La signora Luisa ha voluto rivedere quella torre che non raggiungeva da quando era ragazza perché praticamente crollata e rimasta solo un rudere. Lì raccoglieva fiori e asparagi. La più anziana e la più giovane: contemporaneamente la piccola Adriana, cinque anni, ha piantato una quercia ai piedi della torre.
«Sicuramente un momento storico. L’inaugurazione di Torre Bennistra e dei locali informativi nel borgo di Scopello ci riempie di orgoglio perché dimostra che un Ente pubblico può, e deve, lavorare produttivamente per la collettività. La restituzione di un edifico storico quale è Torre Bennistra – afferma il sindaco Nicolò Coppola – e la creazione di un punto informativo turistico, con locali adibiti anche ad esposizione di prodotti tipici e per mostrare la nostra arte dell’intreccio, è la testimonianza che la valorizzazione del territorio è possibile solo con un lavoro attento che consente di raggiungere obiettivi a lungo termine e graduali risultati importati come quelli da noi conseguiti qui a Scopello. Torre Bennistra torna ad essere viva, un importante punto di osservazione paesaggistica, un luogo naturale incantevole, un bene storico che rivive e che i cittadini sentono proprio, come dimostra la grande partecipazione all’inaugurazione ed i tanti che hanno voluto raggiungere la vetta. La salvaguardia ed il rispetto dei beni culturali deve passare, però anche dall’attenzione dei privati».
Presente all’inaugurazione anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Sviluppo rurale e Pesca, Antonello Cracolici che, utilizzando una metafora, ha affermato che la Sicilia ha grandi quantità di petrolio da estrarre, sfruttare e vendere.
«Qui a Scopello oggi si dimostra che la Sicilia può farcela – ha affermato Cracolici – promuovendo le tantissime ricchezze di cui disponiamo. Siamo noi stessi a doverci convincere che la nostra Sicilia è migliore di quella che raccontano».
Il recupero della torre di avvistamento è stato finanziato nel 2012, con 805 mila euro, dall’assessorato regionale delle Risorse Agricole ed Alimentari per lo “sviluppo e rinnovamento dei villaggi” alla precedente amministrazione. Presente, infatti, anche l’ex sindaco Marzio Bresciani che è intervenuto nella prima parte dell’inaugurazione per ringraziare “chi ci ha creduto, chi ha collaborato per il finanziamento ed il progetto e chi ha portato a termine la restituzione del bene culturale”.
Lo storico padre Michele Antonino Crociata ha illustrato il sistema di comunicazione delle torri di avvistamento e Mario Vaccarella, consigliere nazionale del Cai, ha sottolineato il ruolo e l’attività del centro alpino molto attivo nella cittadina. Musica e festa in piazza Nettuno con la banda musicale “Città di Castellammare” ed il gruppo “Quelli della contradanza” di Cinisi.
Dopo il percorso pedonale, ai piedi della torre anche l’intervento di Simone Cusumano, responsabile dei Lavori pubblici dell’ufficio tecnico, che ha illustrato in dettaglio il lavoro di ricostruzione e messa in sicurezza della torre e ringraziato la ditta “Celi Energia s.r.l.” di Santa Ninfa che ha effettuato i lavori, le maestranze impiegate e la ditta Geraci, Pizzo e Caleca che hanno realizzato il complicato ed altissimo ponteggio, ma anche i proprietari delle aree “che con collaborazione hanno consentito la realizzazione dei percorsi”. Per la ricostruzione, ha spiegato l’ingegnere Cusumano, è stata utilizzata la stessa pietra alla base della torre. Sono state ricostruite sia la porta di accesso alla torre sia la finestra e le feritoie utilizzate per le comunicazioni. «La torre – ha spiegato Cusumano – è illuminata esternamente da diciotto proiettori ottici a led. Nell’area circostante la torre è stata realizzata un’area belvedere quale punto di osservazione del territorio circostante ed è stata delimitata, così come tutta la scalinata, da una ringhiera in acciaio di tipo Corten per rendere abbastanza sicuro il percorso dei visitatori».
In conclusione l’intervento di Giuseppe Oliveri, presidente del Cai Sicilia.