A quando il rimborso della Tasi non utilizzata?

“E involve tutte cose l’obblìo nella sua notte”, sentenzia Foscolo nei Sepolcri. Oltre alle spiacevoli, purtroppo, anche quelle che dovrebbero sostanziare la nostra vita quotidiana. Benedetto l’oblio, dunque, agli occhi dei mestatori di ogni genere che, grazie a questa funzione della memoria che attenua o cancella i ricordi, possono impunemente esercitarsi nell’arte della mistificazione. Per cui, politici d’alto e basso rango possono promettere mari e monti, fare annunci di mirabilie, certi che il trascorrere del tempo ottenebra le tracce mnemoniche lasciando, però, la dolce sensazione del miraggio.  Quanti ricordano, ad esempio, la Tabella relativa alla Tasi del 2015 acclusa al Programma dell’Amministrazione Comunale? In quell’occasione il Sindaco ebbe a scrivere che tale tabella“rappresenta il primo appuntamento in cui il cittadino potrà conoscere la destinazione delle tasse che andrà a pagare”. Come a dire che la Tasi veniva creata per far fronte a determinati Servizi Indivisibili e che ogni euro sborsato dal cittadino si intendeva vincolato alla realizzazione di una delle opere elencate nella Tabella. Ora, lasciando da parte la semantica (indivisibili, in che senso?), non sarebbe opportuno che il Sindaco relazionasse in una pubblica assemblea cittadina (per realizzare, fra l’altro, quella “democrazia partecipata che tanto sta a cuore all’amministrazione”) sullo “stato dell’arte” relativo agli interventi previsti nella Tabella? E, considerato che molti di tali interventi (penso, ad esempio, alla sistemazione delle piazze Falcone/Borsellino e Mercato (?); della Villa Lentini; degli impianti di illuminazione di San Carlo, Via Cavour, piazza Mascagni e scala della Villa; dell’Area Stretto; alla bonifica ambientale; all’ascensore del Municipio, ecc., ecc.) non sono stati realizzati, non sarebbe il caso di quantificare l’importo relativo e restituirlo ai cittadini? Niente opera, niente tassa! Se è vero, infatti, che la Tasi è legata in modo biunivoco agli interventi per servizi, la parte non utilizzata va rimborsata ai contribuenti. O no, signor Sindaco?


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