SELINUNTE – E’ stato definito il piano che farà sì che il Parco Archeologico di Selinunte diventerà anche laboratorio di ricerca e sperimentazione per lo sviluppo e la valorizzazione dei grani duri antichi siciliani fra i quali la Tumminia, il Monococco, il Perciasacchi, il Russello ed altri ancora.
Giovedì scorso (16 giugno), infatti, si è tenuto un primo incontro informale fra il Direttore del Parco , dr.Enrico Caruso, l’Assessore alle politiche Agricole, Paolo Calcara e i Dirigenti del Consorzio GianPiero Ballatore, Ente a partecipazione Regionale che si occupa dello sviluppo della cerealicoltura Siciliana, dr. Giuseppe Russo e dr. Bernardo Messina.
L’idea nasce dall’esperienza positiva fatta negli ultimi due anni che ha visto la coltivazione di una piccola porzione di terreno a Tumminia, grazie ad un protocollo di intesa sottoscritto dal Comune, dal Parco Archeologico e dal Consorzio GianPiero Ballatore.
Il grano messo a dimora quest’anno registra una ottima produzione e la mietitura sarà fatta nei primissimi giorni di luglio. Già gli sfarinati prodotti con il grano coltivato nel 2015 sono stati impiegati per la panificazione di pane nero e per la produzione di pasta tipica siciliana presentati con successo all’Expo di Milano.
La nuova intesa porterà, a partire già dal prossimo anno, all’incremento del terreno coltivato fino a dieci-quindici ettari in una zona del Parco libera da problematiche di carattere archeologico e che si presta in maniera ottimale alla coltivazione di grano.