PARTANNA – L’ing. Vincenzo Nastasi e il dott. Antonino Muratore hanno scritto a due mani un nuovo libro dal titolo “Valutazione rischio sismico nei luoghi di lavoro“. Queste le indicazioni presenti nella quarta di copertina del libro.
“L’Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico nel mediterraneo, per la frequenza dei terremoti che hanno storicamente interessato il suo territorio. La sismicità della nostra penisola è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica che interessano quasi tutte le nostre regioni.
La cultura e la giurisprudenza della sicurezza e salute sul lavoro a lungo si sono interrogati sul contenuto oggettivo della valutazione dei rischi, arrivando oggi a configurarlo in modo univoco in termini di dinamicità e di omnicomprensività. Di contro, ancora oggi, capita riscontrare nei “Documenti di Valutazione dei Rischi – DVR”, quasi sempre l’assenza della valutazione del rischio sismico.
A seguito degli eventi sismici del maggio 2012 che ha interessato l’Emilia Romagna e marginalmente la Lombardia e il Veneto, una delle aree più importanti dal punto di vista produttivo del nostro Paese è stata sottoposta ad ingenti danni a persone tra cui lavoratori, immobili, attrezzature e impianti. Tali fenomeni si sono riproposti anche con una certa drammaticità, con gli eventi sismici dell’agosto 2016 e 2017, che hanno colpito diverse aree del centro Italia.
Scopo del presente lavoro è stato quello di fornire ai Datori di Lavoro e ai Soggetti del Sistema Prevenzionali ( RSPP, ASPP, Dirigenti, RLS, ecc.) del D.Lgs. 81/08 e smi, un metodo semplificato per la valutazione del rischio sismico da applicare a tutti i luoghi di lavoro (privati e pubblici) con particolare riferimento alle Piccole e Medie Imprese (PMI) che quasi sempre si trovano sprovvisti al loro interno di competenze tecniche adeguate. Il Metodo ad indice proposto non va confuso con le verifiche di adeguamento sismico degli edifici che sono di competenza di tecnici specialistici (che vanno fatte secondo le prescrizioni delle Norme Tecniche sulle Costruzioni-NTC) a cui il Datore di Lavoro si può rivolgere nei casi di maggior criticità.
Dalla valutazione del rischio sismico per ogni luogo di lavoro si può desumere Il relativo livello del rischio che dipende essenzialmente da tre fattori: dalla Pericolosità sismica del sito, dalla Vulnerabilità degli edifici e dall’Esposizione che tiene conto delle possibili perdite di vite umane e dei danni economici e ambientali.
La finalità del presente lavoro è stata quella di integrare il DVR e di redigere le specifiche procedure di intervento in caso di emergenza sismica con una opportuna integrazione dei Piani di Emergenza ed Evacuazione. Prevedendo le opportune azioni di prevenzione e protezione in accordo al D.Lgs.81/08 e smi”.