Il diritto di contare di Theodore Melfi, con Taraji P. Henson, Octavia Spencer, Janelle Monàe, Kevin Costner, Jim Parsons e Kirsten Dunst; Usa, 2017; colore, durata 127’; biografico.
Non c’è data migliore dell’8 marzo per il debutto sul grande schermo de “Il diritto di contare”, film basato sulla vera storia di tre donne afroamericane, pioniere nell’abbattimento delle barriere razziali e di genere. Loro sono Katherine Goble (Taraji P. Henson), Dorothy Vaughn (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monàe), raffinate menti matematiche del programma spaziale della NASA, che negli anni ’60 in piena Guerra Fredda forniscono un contributo decisivo per la spedizione in orbita dell’astronauta John Glenn. Un’impresa eccezionale per la storia americana nella corsa alla conquista dello spazio contro la Russia, realizzata grazie al genio di queste donne non meno americane perché dalla pelle nera e non meno abili perché di sesso femminile. All’inizio costrette a vivere in un stato di minoranza e segregazione sul posto di lavoro, Katherine, Dorothy e Mary non si arrendono e combattono sfide dai primati impensabili. «Nessuna donna di colore nella Virginia ha mai frequentato una scuola per soli bianchi», dichiara Mary in una scena del film, «io voglio diventare un ingegnere della NASA e non potrò riuscirci senza frequentare i corsi di quella scuola…e non posso cambiare il colore della mia pelle. Perciò, non ho altra scelta che diventare la prima». Importanti anche i ruoli di Al Harrison (Kevin Costner), Paul Stafford (Jim Parsons) e Vivian Mitchell (Kirsten Dunst), interpreti di quelle figure bianche discriminanti perché seguaci, talvolta involontari, di una burocrazia ingiusta ma umani al punto da usare la ragione e capire l’importanza delle diversità. È possibile approfondire la storia completa, con i veri racconti delle tre scienziate, fra le pagine dell’omonimo libro che ha ispirato la pellicola, scritto da Margot Lee Shetterly. Un omaggio a tutte quelle donne che, come riporta la locandina del film, volevano cambiare le loro vite e invece hanno fatto la storia.
Elenia Teri