CASTELVETRANO – Pubblichiamo qui di seguito la lettera di dimissioni da sindaco di Castelvetrano di Felice Errante jr.
La Lettera di dimissioni del sindaco Felice Errante jr.
Cari concittadini,
ieri ho posto in essere l’ultimo atto da Sindaco di questa città firmando il manifesto di indizione dei comizi elettorali. Trascorsi quindi 5 anni dall’elezione arriva il momento di rendere il conto e di comunicare il lavoro svolto. Un periodo storico difficile per gli enti locali in Italia, ancora di più in Sicilia, forse il peggiore dal dopoguerra ad oggi, che ha avuto picchi a tratti drammatici nella nostra Castelvetrano.
Tanto avremmo voluto fare, tanti progetti in cantiere, solo alcune cose siamo riusciti a concretizzare, altre sono state solo programmate, ma abbiamo dovuto amministrare rinunciando a circa 30 milioni di euro nel quinquennio, stante la drastica riduzione dei trasferimenti erariali e regionali, il pagamento di debiti pregressi e la sempre crescente difficoltà all’incasso dei tributi locali. Ma siamo riusciti, nonostante tutto, a garantire una quasi normalità che oggi è assai complicato per qualunque amministratore riuscire ad assicurare.
Siamo stati costretti a fare dei tagli lineari in settori strategici rinunciando alla realizzazione di alcuni interventi pubblici importanti e ad alcuni servizi, decidendo come fa un buon padre di famiglia e con coscienza di sostenere con importanti investimenti la solidarietà sociale, considerato l’aumento vertiginoso del numero di cittadini indigenti.
Abbiamo sempre tenuto le porte aperte parlando con tutti, tutti i giorni della settimana, ascoltando i loro problemi e tentando con ogni sforzo di alleggerirne alcuni. Abbiamo sostenuto iniziative culturali con somme risibili rispetto a quelle impegnate nel passato, sostituendoci ad un tessuto imprenditoriale locale decotto.
Con grande difficoltà siamo riusciti a tenere i conti sotto controllo anche vivendo momenti di grave crisi di liquidità, ancor oggi non superati, e che in assenza di un investimento importante dello Stato centrale in favore dei comuni, sono destinati ad aumentare. Abbiamo tagliato tutto quello che era possibile tagliare, mantenendo tuttavia servizi come la mensa scolastica, trasporto locale e scuolabus, assistenti alla comunicazione ed igiene personale per i bambini diversamente abili. Nell’ultimo periodo ci siamo dovuti, altresì, caricare economicamente il costo per l’assistenza ai bambini sordi e ciechi della nostra città, prima a carico della provincia.
Si allegano alla presente i link delle relazioni che abbiamo predisposto a conclusione del mandato amministrativo che, quasi come un diario di bordo, enucleano puntualmente fatti (non parole) realizzati durante l’intero quinquennio nel solco della legalità.
Da qualche mese a questa parte oramai, senza soluzione di continuità, il Sindaco, e per esso l’intera comunità amministrata è stata al centro della cronaca per delle vicende, non solo giudiziarie, che l’hanno riguardata, amplificate a dismisura per lo straordinario eco che si determina quando si parla di questa terra.
In questi anni ho difeso la mia città con tutte le mie forze, non so se ci sono riuscito, ma questo ho fatto perché questo andava fatto, specie se sei convinto che la stragrande maggioranza dei cittadini della tua comunità siano onesti e laboriosi.
Non ritengo di dovere difendere la mia onorabilità, di uomo, di padre e di cittadino, sarebbe sterile oltre che autoreferenziale, peraltro la storia di ognuno di noi è comunque nota in un paese delle dimensioni di Castelvetrano.
Ho servito la mia città, fino ad oggi, in forza della scelta compiuta dai castelvetranesi nel maggio del 2012, e per senso di responsabilità e dovere istituzionale, dall’autoscioglimento del consiglio dal mese di marzo 2016. Ho onorato entrambi gli impegni con la piena consapevolezza che il secondo mi avrebbe politicamente logorato, ma per quello che mi compete ho portato la città a nuove elezioni a scadenza naturale. Difatti, da ieri per legge non è più possibile porre in essere atti amministrativi che determinano discrezionalità e le uniche attività consentite sono quelle ordinarie, oltre a quelle indifferibili e urgenti.
Da uomo ho registrato la lacerazione di tanti rapporti personali per colpa della “politica”, la qual cosa mi ha addolorato più di tante altre. Negli ultimi anni ho dovuto rinunciare ad una vita sociale normale, ma questo era nel conto, e per il rispetto che è dovuto alla carica che ho rivestito, ho subito in silenzio attacchi di ogni genere, specie sui social, alcuni dei quali clamorosamente falsi ed infamanti.
A conclusione di questa esperienza ho il dovere, ritengo anche il diritto, di difendere l’azione amministrativa portata avanti in questi anni, non foss’altro per l’impegno totalizzante profuso e per i tanti sacrifici fatti. Ritengo, altresì, di poter rispondere solo da oggi in poi alle tante accuse mosse sul mio operato, che da Sindaco ho preferito fin qui non contestare. Sono ancora tra quelli che credono nella autorevolezza che va riconosciuta alle cariche rappresentative.
Ho scelto di rimanere in questa terra nella quale ho deciso di stabilire la mia famiglia e far crescere mio figlio con la consapevolezza che Castelvetrano è terra di persone per bene e non una cupa realtà votata al malaffaree che sconta le medesime criticità delle altre città del meridione d’Italia.
L’ho sempre difesa, come fa un padre con i figli, con quell’orgoglio e quel senso di appartenenza, che a volte taluni nostri concittadini non hanno, mettendoci sempre la faccia ed assumendomi in prima persona responsabilità per colpe a volte non a me direttamente riconducibili.
Con dignità ho tenuto la schiena dritta senza abbassare mai lo sguardo anche nelle occasioni più difficili, ricordo l’Arena di Giletti, l’arrivo delle IENE, le commissioni antimafia.
Non ho mai consentito a nessuno di deriderla ed ho sempre reagito ad attacchi sinistri con forza ed intransigenza. Questo inevitabilmente mi ha fatto collezionare un numero consistente di nemici che hanno tentato di prendere il sopravvento. Ma non è la sede per alimentare polemiche o di buttarla in politica. Forse la storia ci dirà meglio tra qualche tempo.
Nei 5 anni ho certamente commesso degli errori ma ho sempre compiuto in assoluta buona fede e senza mai perseguire interessi personali la scelta che in quel momento storico appariva come quella giusta, accettando consigli ma senza subire condizionamenti.
Se ho commesso degli errori sono pronto a pagarne il prezzo, infatti, un uomo non può definirsi tale se sfugge alla proprie responsabilità.
Non potevo fare il Sindaco in modo diverso da come sono. Forse alcuni miei difetti e limiti caratteriali, più spiccati di altri, hanno creato dei problemi e di questi mi scuso con i miei concittadini, ma, al contempo, posso garantirvi che non ho mai subito ricatti e le mie scelte non sono state mai condizionate da gruppi criminali, da lobby, o peggio ancora dalla mafia.
Considerato che la commissione prefettizia, alla quale abbiamo garantito cordiale e massima disponibilità, pare abbia acquisito nella quasi totalità la documentazione richiesta, non ritengo ci siano ragioni per rimanere alla guida della città, come avevo già peraltro annunciato, del che con la presente comunico le mie irrevocabili dimissioni e con effetto immediato dalla carica di Sindaco, già formalizzate con separato atto, inviato al Signor Prefetto di Trapani ed al Commissario per il Consiglio Comunale e consegnato nelle mani del Segretario Generale.
Non mi è dato sapere come si concluderà l’accertamento ispettivo, ogni pronostico è frutto della libera interpretazione di ciascuno stante la riservatezza degli accertamenti, ma spero con tutto me stesso che questa comunità non abbia a subire l’onta di un commissariamento, che non merita, e nonostante la mia personale amarezza, sono certo dell’obbiettività degli accertamenti da parte delle istituzioni di questo Paese, nei confronti delle quali ripongo massima fiducia.
Auspico che si possa celebrare una campagna elettorale propositiva e positiva che coinvolga i cittadini di buona volontà nella gestione della cosa pubblica ed emargini gli sfascisti, i politicanti di professione e i soloni ad orologeria.
Un grazie a tutti quelli che mi hanno collaborato, al segretario generale, dirigenti, funzionari e impiegati, oltre a tutti gli assessorie consiglieri che ci hanno creduto, compresi coloro che durante il percorso hanno maturato scelte politiche diverse. Un sentito ringraziamento al dott. Francesco Messineo per la disponibilità istituzionale accordatami e per avere svolto il suo incarico senza preconcetti.
Un grazie di cuore ai miei concittadini che mi hanno supportato e anche a quelli che mi hanno sopportato per avermi fatto vivere l’esperienza più entusiasmante per un uomo politico.
Auguro al Sindaco che mi sostituirà le migliori fortune nell’interesse della nostra città e spero di cuore che lo stesso non sia costretto ad amministrare come abbiamo dovuto fare noi, rimanendo convinto che la nostra città ha in nuce potenzialità e risorse per avere finalmente il futuro che merita.
In ultimo, vorrei pubblicamente scusarmi con la mia famiglia, soprattutto con mia moglie e mio figlio, che ho trascurato e che ringrazio per il silenzioso sostegno, sono stato egoista con loro e gli ho creato un numero imprecisato di problemi che non ho colpevolmente compreso e che a volte ho superficialmente sottovalutato.
Torno alla mia vita con la consapevolezza di avere onorato la fascia tricolore che ho indossato e la certezza che è quella di rimanere orgogliosamente figlio di questa terra.
Avv. Felice Jr. Errante