“Cu ‘sti chiari di luna…menu mali chi un mi candidavi”

di Antonino Bencivinni   A  Partanna (come a Castelvetrano e come in numerosi altri centri siciliani), alle elezioni per il rinnovamento dell’Assemblea Regionale Siciliana ha stravinto il Movimento 5 Stelle il cui candidato governatore (Cancelleri) ha ottenuto 1842 voti (4463 a Castelvetrano) seguito dai candidati Musumeci, con 1162 voti (4000 a Castelvetrano), Micari, con 731 voti (2069 a Castelvetrano), Fava, con 456 voti (488 a Castelvetrano), La Rosa, con 39 voti (77 a Castelvetrano). Il Movimento 5 Stelle è stato il primo partito anche per le liste provinciali dove ha ottenuto 1467 suffragi (3205 a Castelvetrano) di cui 1016 preferenze sono andate al candidato locale Giovanni Inglese. A Partanna gli altri partiti “più forti” si sono attestati a circa 500 voti ciascuno: Forza Italia con 552 voti complessivi (di cui 334 per Lo Sciuto che ne ha ottenuto 2175 a Castelvetrano e 5477 in tutta la provincia di Trapani, insufficienti però per riuscire ad essere eletto), Pd con 505 voti complessivi di cui 240 a Gucciardi, 140 a Ruggirello e 24 a Tranchida, Cento Passi con 499 di cui 382 al partannese Nicolo’ Clemenza. Poi ci sono stati i voti per l’Udc, 280 in tutto di cui 209 a Turano, per Sicilia Futura-Psi con 266 voti di cui 177 a Scala e 68 a Oddo, e Diventerà Bellissima con 161 voti di cui 101 ad Abate. Le schede nulle sono state 145 e 31 sono state le bianche. A Castelvetrano, subito dietro al primo partito, che è stato, come si è detto, il Movimento 5 stelle, con i suoi 3205 voti, si è collocata Forza Italia con 3096 voti, terzo il PD, che ne ha ottenuto 1787.

Questi sono i nomi dei 70 deputati eletti all’Assemblea regionale siciliana; in neretto quelli della provincia di Trapani:

Forza Italia (14): Giuseppe Milazzo, Gianfranco Micciche’, Marianna Caronia, Riccardo Savona, Riccardo Gallo Afflitto, Giuseppe Federico, Alfio Papale, Marco Falcone, Bernadette Grasso, Luigi Genovese, Tommaso Calderone, Orazio Ragusa, Rossana Cannata e Stefano Pellegrino (7640 preferenze in tutta la provincia).

#Diventera’Bellissima (6): Nello Musumeci, Giusy Savarino, Alessandro Arico’, Giuseppe Zitelli, Giorgio Assenza e Giuseppe Galluzzo.

Popolari e autonomisti (6): Giovanni Di Mauro, Roberto Lagalla, Toto Cordaro, Carmelo Pullara, Giuseppe Compagnone e Pippo Gennuso.

Udc (6): Mimmo Turano (5498 voti di preferenza), Vincenzo Figuccia, Margherita La Rocca Ruvolo, Giovanni Bulla, Cateno De Luca, Eleonora Lo Curto (2178 preferenze).

FdI-Noi con Salvini (4): Elvira Amata, Tony Rizzotto, Carmelo Nicotra e Antonio Catalfamo.

M5S (20): Giancarlo Cancelleri, Giampiero Trizzino, Salvatore Siragusa, Luigi Sunseri, Roberta Schillaci, Angela Foti, Gianina Ciancio, Gaetano Nicolosi, Cristiano Anastasi, Matteo Mangiacavallo, Giovanni Di Caro, Nunzio Di Paola, Elena Pagana, Valentina Zafarana, Antonino De Luca, Stefania Campo, Stefano Zito, Giorgio Pasqua, Sergio Tancredi (8013 preferenze), Valentina Palmeri (7801 preferenze).

Pd (11): Giuseppe Lupo, Antonello Cracolici, Luca Sammartino, Anthony Barbagallo, Michele Catanzaro, Giuseppe Arancio, Luisa Lantieri, Francesco De Domenico, Nello Dipasquale, Giovanni Cafeo, Baldo Gucciardi (con quasi 11000 voti in tutta la provincia).

Sicilia futura (2): Edy Tamajo e Nicola D’Agostino.

Cento passi (1): Claudio Fava.

Tra gli eletti avrebbe potuto esserci il sindaco di Partanna Nicolò Catania? E’ difficile dirlo (avrebbe dovuto, però, candidarsi nelle liste dell’Udc e sfruttare la volata dell’on. Turano come è successo all’on. Lo Curto che ha ottenuto solo 2178 preferenze. Ma la storia non si fa con i se e dopo gli eventi); è più facile sostenere che ha fatto bene a non candidarsi alle elezioni del 5 novembre per il Parlamento siciliano e a decidere, come ha ribadito in un suo comunicato di cui abbiamo dato conto nel numero di Kleos di ottobre, di continuare a fare, per il momento, solo il sindaco di Partanna, non dimenticando, come abbiamo già scritto, “che una possibile mancata elezione avrebbe potuto avere contraccolpi per le prossime elezioni comunali. Ragion per cui – continuiamo a ribadire – saggiamente, ha deciso “di portare a compimento il programma elettorale comunale a chiusura di un percorso per il quale a suo tempo si è chiesta la fiducia ai Cittadini”. Come dire, ancora una volta: meglio l’uovo pressoché certo domani che la gallina incerta oggi.

 


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