PARTANNA – Controlli serrati con numerose sanzioni elevate, in alcuni casi fino a 700 euro, nell’ambito dell’attività di contrasto all’abbandono indiscriminato di rifiuti e alla scorretta differenziazione. Sono i risultati delle azioni messe in campo, su ulteriore direttiva dell’amministrazione comunale, dalla Polizia municipale, guidata dal neo comandante Vincenzo Menfi, in continuità con quanto già attuato dal Corpo nei mesi precedenti. A fornire un riscontro fondamentale le riprese delle telecamere di videosorveglianza, la cui rete diffusa su tutto il territorio continua a dare i suoi frutti. Numerosi i trasgressori multati per abbandono della spazzatura, molti dei quali colti mentre agivano in piena tranquillità e convinti di non essere scoperti. A suscitare indignazione nelle ultime settimane il costante abbandono di rifiuti in diversi punti della cittadina, puntualmente bonificati dall’ente locale, e nuovamente “sporcati” da incivili a pochi giorni dall’intervento comunale. Il Comandante della Polizia Municipale ha sottolineato che “le violazioni compiute dai trasgressori sono doppie nel senso che i contravventori violano non solo l’ordinanza sindacale in merito alla corretta differenziazione ma anche il Testo Unico sull’Ambiente che punisce il reato di abbandono di rifiuti con sanzioni il cui importo va dai 600 euro in su e per il quale contestualmente scatta per legge anche la denuncia penale”. “L’irrigidimento dei controlli – aggiunge il sindaco Nicolò Catania – è la diretta conseguenza di quella politica di tolleranza zero che l’amministrazione ha attuato fin dal suo insediamento. Grazie alla rete di videosorveglianza diffusa capillarmente su tutto il territorio abbiamo elevato numerose multe e le immagini delle telecamere ci sono state di grande aiuto nell’individuare i tanti incivili che non vogliono comprendere l’importanza della raccolta differenziata e si rifiutano di rispettare l’ambiente e la stessa comunità in cui vivono”.
Partanna, tolleranza zero e multe salatissime per abbandono di rifiuti. Trasgressori individuati grazie alle riprese del sistema di videosorveglianza
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