PARTANNA – Pubblichiamo qui di seguito il comunicato stampa che ci ha inviato l’Associazione Cambia Partanna sulla bonifica dell’area dell’ex baraccopoli di Santa Lucia.
“Negli scorsi giorni abbiamo appreso che è attualmente in corso la “bonifica” dell’area dell’ex baraccopoli di Santa Lucia.
Rimaniamo per l’ennesima volta sbalorditi di fronte alla superficialità con cui l’Amministrazione affronta dei temi di una gravità assoluta, facendo passare per bonifica una pulizia sommaria di un’area fortemente inquinata e molto pericolosa.
Il Sindaco, che ogni volta che vuole sminuire il nostro operato non perde occasione per dirci che “avremmo dovuto sapere”, stavolta probabilmente avrebbe dovuto sapere lui un paio di cose…
Il Sindaco avrebbe dovuto sapere che l’area dell’ex baraccopoli è un’area inserita da tempo nel Piano Regionale delle Bonifiche censita da tempo dalla Regione come discarica abusiva di rifiuti pericolosi (amianto in particolare, derivante dalle ormai dismesse baracche).
Il Sindaco avrebbe dovuto sapere che l’area è con ogni probabilità invasa da frammenti e polveri di amianto, che possono liberarsi e vagare nell’aria, con conseguenti rischi per tutti i partannesi.
Il Sindaco avrebbe dovuto sapere che l’area, completamente abbandonata, è da anni il luogo in cui molti nostri concittadini incivili vanno a buttare rifiuti indifferenziati.
Il Sindaco avrebbe dovuto sapere che è sua responsabilità, in quanto autorità sanitaria locale, fare in modo di limitare al minimo il contatto fra i partannesi e l’amianto presente nella zona, magari recintando l’area e provando ad impedire a chiunque di accedere a quei luoghi tanto pericolosi.
Il Sindaco avrebbe dovuto sapere che ogni rifiuto gettato in quell’area, solo per il fatto di essere stato buttato lì, dovrebbe essere smaltito come “materiale contenente amianto” e non come RSU.
E infine, prima di pubblicare trionfalistici comunicati sulla “bonifica” di Santa Lucia, il Sindaco avrebbe dovuto sapere che gli operatori che stanno lavorando lì, lo dovrebbero fare dopo aver ricevuto la necessaria formazione e soprattutto indossando i dovuti dispositivi di protezione individuale.
E allora signor Sindaco, le chiediamo una risposta a tutte queste domande, alcune delle quali le sono già state rivolte in Consiglio Comunale, peraltro rimanendo senza risposta…
Perché ad oggi il Comune di Partanna non ha un Piano Comunale Amianto?
Perché l’area di Santa Lucia, inserita nell’elenco dei siti inquinati più pericolosi dell’intera regione, è accessibile a chiunque?
Perché non è stata recintata in maniera idonea, con tanto di telecamere ad identificare costantemente chi ci va a buttare l’immondizia?
Perché sentiamo dire da anni che sono arrivati i soldi per la bonifica, ma di lavori non ne vediamo nemmeno l’ombra?
Perché sul profilo facebook dell’Amministrazione ci sono fotografie raffiguranti operatori privi di ogni dispositivo di protezione individuale, intenti a “bonificare” l’area con scopa e paletta (quindi alzando polveri, magari di amianto)?
Perché nelle stesse foto è presente un compattatore per rifiuti? Forse perché i rifiuti raccolti con scopa e paletta finiscono triturati all’interno? Ottima idea triturare l’eternit… E poi, dove va a finire questo rifiuto? Non è più RSU, ma materiale contenente amianto… Come viene smaltito?
Ci risponda stavolta, signor Sindaco! Ci dica che lei, da amministratore con esperienza e competenza, tutte queste cose le sapeva, ma che purtroppo non ci sono i soldi per fare le cose come dovrebbero essere fatte…
Ci racconti ancora una volta che va tutto bene, che tutto si sta svolgendo nel migliore dei modi possibili. Lo dica ai partannesi, a coloro che abitano lì vicino, lo dica a quei lavoratori della foto!
Ci dica che non c’è nessuna violazione di nessun tipo o che, se c’è, non è colpa sua…
Quanto ci sta costando tutta questa superficialità? E quanto ci potrebbe ancora costare?
Ah, già che ci siamo ci racconti di nuovo che quest’anno in bilancio rispetto all’anno scorso mancano 120.000 euro, e poi concluda dicendoci magari quanto sono costate ad oggi alle casse comunali le manifestazioni estive”.