«Se i matrimoni non possono essere rinviati, alla celebrazione siano ammessi i parenti più prossimi (non più di dieci familiari), osservando le indicazioni circa la distanza tra i presenti.
Per le esequie, sia preferita la benedizione della salma in casa del defunto. In alternativa, alla celebrazione esequiale in chiesa siano ammessi dieci familiari più prossimi, con l’osservanza delle indicazioni circa la distanza tra i presenti», è scritto nelle disposizioni del Vescovo.
«Diversamente da quanto previsto nelle precedenti indicazioni – scrive ancora il Vescovo – sono sospese la Liturgia penitenziale, la pratica della Via Crucis, la Lectio divina e ogni altra pia pratica devozionale».
Il Vescovo chiarisce che «tali disposizioni, mai prima imposte, provocheranno in qualcuno del malcontento. Ma le ragioni che le motivano sono perfettamente condivisibili. Chiedo, perciò, ai presbiteri in primo luogo, ma anche ai fedeli tutti, di assicurare una puntuale osservanza di quanto prescritto e di elevare fervide preghiere a Dio affinché possa essere vinta in tempi brevi questa sciagura planetaria».