PANTELLERIA – Al 31 dicembre 2011 in Italia su 5 milioni di immigrati circa 2,7 milioni sono cristiani, cioè il 53,9%. Di questi, i cattolici sono circa 960.000, cioè il 19,2%. Nel 2012 sono stati registrati 240 milioni di persone in mobilità. Nel 2013 la presenza consolidata degli immigrati è in continuo aumento e in Sicilia ha raggiunto circa 142.000 unità, cioè il 3,1% della popolazione residente.
Come si pone la Chiesa nei confronti del fenomeno delle migrazioni? Quali strumenti può mettere in campo affinché non sia solo una sfida ma anche un’opportunità?
Esperienze a confronto e proposte sono state al centro della due giorni che la Commissione “Migrantes” della Conferenza Episcopale Siciliana (il cui direttore è Mario Affronti) ha tenuto, per la prima volta, a Pantelleria, ospite della Diocesi di Mazara del Vallo.
A convocare i rappresentanti delle diocesi siciliane – arrivati a Pantelleria in concomitanza con lo sbarco di 11 immigrati sulle coste dell’isola – è stato monsignor Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo e delegato per le migrazioni della C.E.Si.
«Gli immigrati portano la freschezza del Vangelo vissuto nelle loro Chiese madri, che sono tutte giovani Chiese – ha detto padre Sergio Natoli, un’esperienza decennale di missionario alle spalle e oggi assistente ecclesiastico dell’Ufficio per la pastorale dei migranti dell’Arcidiocesi di Palermo – essi non possono essere considerati solo soggetti passivi.
Essi sono soggetti attivi, anche attraverso l’incontro inter-culturale, per la costruzione di una civiltà nuova dove le culture non si contrappongono, ma cercano di vivere in armonia nel medesimo territorio. È attraverso il dialogo inter-culturale della vita che i modi di vivere si incontrano, si influenzano vicendevolmente e si trasformano».
«Ascoltando le diverse esperienze delle diocesi è venuto fuori la necessità di coordinare le iniziative gli sforzi per uniformare l’azione della Chiesa siciliana» ha detto monsignor Domenico Mogavero.