Il Porticciolo di Selinunte

di Antonio Ferri 

SELINUNTE – Sebbene c’è chi dice che esiste solo il presente, sono convinto che i nostri ricordi, belli o brutti, non devono essere cancellati. Questa convinzione sta alla base dell’esigenza, in me maturata, di raccontare tanti episodi: dibattiti, convegni, esperienze scolastiche, sportive, amministrative, politiche e tanto altro ancora, che, se da una parte hanno interessato la mia persona, hanno, dall’altra, di sicuro riguardato la vita della mia Città. Consapevole dell’importanza che ognuno di noi attribuisce ai ricordi, rispondendo ad una richiesta dell’amico Nino Bencivinni, come già fatto in precedenza per altre iniziative del passato, racconto un altro progetto risalente agli anni Ottanta e ancor oggi inspiegabilmente non realizzato. La motivazione di queste iniziative, non certamente per autocelebrarmi, ma con il solo scopo, in questo momento di preoccupanti prospettive per il futuro, di poter fare ricordare ad ognuno dei lettori momenti di maggiore serenità e tranquillità. Come dicevo prima, agli inizi degli anni Ottanta, cresceva l’esigenza di dotare Selinunte di un porticciolo turistico e di spostare il depuratore a “monte”. Per chi come me ha vissuto la borgata, ricorderà che da sempre e fino agli anni Cinquanta nel mare antistante lo “Scaro”, esisteva la “rocca di lu cantuni”. In quegli anni, un nostro concittadino, concessionario Fiat, Pino Di Gregorio, incrementò la vendita di natanti da diporto. Realizzò i frangiflutti di levante e di ponente. Intanto nasceva la nuova Amministrazione capitanata dal grande amico e Sindaco, Ciccio Lo Sciuto. Sia io che l’amico Elio Cavarretta facemmo parte della Giunta. Da quel momento, avemmo un pensiero fisso: realizzare il Porticciolo a Marinella di Selinunte. Su mia proposta e di Elio Cavarretta la Giunta Comunale ed il Consiglio Comunale, di volta in volta, approvarono I vari atti amministrativi per potere iniziare i lavori per la nascita del porticciolo a Marinella di Selinunte. L’impegno di tutta la Giunta, Sindaco in testa, ed in particolare mio e di Elio Cavarretta fu immane: viaggi a Trapani: Genio Civile, Sovrintendenza BB.CC.AA. A Mazara, Capitaneria di Porto. Dopo mesi di lavoro, pareri, permessi autorizzazioni, fu approvato il progetto, redatto dall’arch. Manladrino del Genio Civile per realizzare l’attuale riparo. Agli inizi degli anni 1986/87, espletata la gara di aggiudicazione dei lavori, iniziò la costruzione del tanto agognato porticciolo. Si rafforzò il molo di Levante, si creò un altro frangiflutto, lasciando un’apertura per il riparo delle barche, sopratutto, dei marinai. Si allungò di 50 metri il molo di ponente.

Il progetto, negli anni successivi, prevedeva il prolungamento a chiudere dei due moli estremi, levante e ponente, fino ad una distanza di 250 m. dalla spiaggia, prolungamenti che avrebbero annullato le forti correnti di impluvio e di displuvio, limitando, così, il danno continuo del deposito di sabbia ed alghe. Le somme, circa 160 milioni, per il primo intervento furono rese disponibili dalla legge 501 per investimenti. Nel tempo, reperendo altre somme, si sarebbero dovute espletare, negli successivi, altre gare per completare il progetto nella sua interezza. Ma ad eccezione di qualche intervento episodico, di una gru mai usata, di un “buco” a ponente, “forse per facilitare l’entrata di alghe e sabbia, e poi chiuso”, della sistemazione della piazza, intervento apprezzabile anche se nel progetto si era tentato d’ottenere l’autorizzazione della Capitaneria di Porto per il prolungamento in muratura. Da quel momento, 1989/90, nient’altro. Anzi dagli Novanta e fino ad oggi, lo spreco è stato inimmaginabile con aggravio per la marineria di Marinella : per oltre 20 anni, si sono dovute raccogliere le alghe, quasi sempre nel periodo estivo, con conseguenti odori nauseabondi, con notevole danno economico: basta moltiplicare orientativamente una media di 20.000,00 x 20 anni. Altro che completare il porticciolo!. Ma, ancora, gli anni Novanta segnano un altro triste colpo per la economia del nostro territorio ed in particolare per tutti i marinai di Marinella: svanisce, poi, la mancata realizzazione del porticciolo turistico risalente agli anni 90/91. Periodo che coincide con una pagina veramente triste della vita politica della Nazione e quindi anche di Castelvetrano, Selinunte e Triscina. Il decreto di finanziamento dell’Assessorato Regionale alla Presidenza, Assessore dell’on. prof. Enzo Leone, per 9 miliardi e 600 milioni di lire, decreto n. 251014/91 del 24/04/91, depositato alla Corte dei Conti di Palermo per la firma,“naufragò” per l’incalzare di tangentopoli e non solo. Di quel “bel sogno” restano solo i ricordi ed il plastico esposto, primavera ’91, nei locali della ex Banca Sicula in piazza Vittorio Emanuele e la constatazione che ad oggi dopo più di 20 anni, resta veramente preoccupante lo stato d’abbandono in cui versa il porticciolo di Marinella e, ancora di più, non può non preoccupare il dramma occupazionale dei marinai di Marinella di Selinunte e delle loro famiglie. Per concludere, non volendo entrare nel merito delle responsabilità pregresse o meglio della poca attenzione, tranne interventi episodici, che le varie Amministrazioni che si sono succedute in questi lunghissimi anni, hanno dedicato al problema, voglio e dobbiamo augurarci tutti che l’attuale Amministrazione porti a compimento i lavori di sistemazione definitiva del porticciolo, utilizzando nel migliore dei modi il finanziamento erogato dalla Regione Siciliana, si dice, di oltre un milione d’euro, per mettere la parola fine ad una lunga, dolorosa e penosa vicenda. Solo così, ritengo, si renderà giustizia a tutti i Castelvetranesi, ma anche e soprattutto, ai marinai e alle loro famiglie e agli abitanti di Marinella.

preside, prof. Antonio Ferri