di Antonino Bencivinni Mentre il sindaco di Partanna Nicolò Catania ha continuato a voler tenere i partannesi “abbastanza stretti” fino a qualche giorno fa, sia pure sempre più debolmente perché “travolto” a poco a poco dalle prese di posizione sulle “aperture” in relazione al coronavirus da parte del Governo nazionale e dei diversi Presidenti di Regione e mentre l’assessore Antonino Zinnanti ha cercato di adeguare la funzionalità del G55 alle nuove condizioni di vita legate al contagio ed ha diretto la realizzazione in loco di numerose visiere anticovid che sono state donate agli ospedali di Castelvetrano, Marsala, Sciacca, Partinico, Palermo, Trapani, Varese, Novara, a numerosi Comuni della Lombardia, alla Croce Rossa, alla Croce Azzurra, a postazioni del 118, IPAB, Avis, Case di riposo, come si legge nell’articolo pubblicato qui sotto, ci trovavamo allora in una fase in cui dovevamo stare a casa e quindi in un modo o nell’altro dovevamo passare il tempo. Ora però è arrivato il momento di pensare in fretta a far muovere l’economia, magari purtroppo con qualche prudenza in meno ma nella convinzione che l’economia in dissesto diventa un grave danno per la nostra stessa esistenza. E allora in considerazione che la Sicilia e la Provincia di Trapani da più di un mese sono pressoché senza contagi e Partanna per fortuna è con nessun caso di positività (come ha ribadito per tanto tempo nei suoi videomessaggi giornalieri lo stesso sindaco di Partanna) ed in considerazione che per l’economia siciliana il turismo è una voce importantissima, è bene creare le condizioni migliori per accogliere i turisti stessi, come hanno già deciso, per il 3 giugno, il Governo nazionale e i presidenti di Regione, Musumeci compreso, con gioia e senza quarantene (che li farebbero scappare prima ancora di venire) anche se ovviamente con il rispetto necessario delle distanze e delle regole che ci vengono indicate dai rappresentanti delle istituzioni.
“Dopo la riapertura…cosa dovrò dire nei videomessaggi?”
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