PARTANNA – Il Commissario Comunale della Lega Salvini Premier di Partanna, Mimma Amari, interviene con un comunicato sul servizio su Partanna andato in onda domenica sera (7 maggio) durante la trasmissione “Non è l’Arena”.
“Relativamente al servizio su Partanna andato in onda domenica sera durante la trasmissione “Non è l’Arena”, come amministratore, Vice presidente del Consiglio ma soprattutto cittadina di Partanna e siciliana, non posso che restare amareggiata rispetto a quanto visto e rispetto a quanto affermato dalla deputata Piera Aiello, non posso non raccontare invece dell’orgoglio ritrovato della mia città e di noi partannesi.
Domenica sera è passata un’immagine falsata di Partanna, l’immagine di cittadina ancora martoriata dalla mafia, l’immagine di un paese omertoso. Vera è quella pagina buia della nostra storia, veri sono i fatti e i racconti degli anni che vanno dall’85 al ’92, ma altrettanto vera è la Partanna di oggi, la Partanna dell’anno 2020 in cui la nostra città e i Partannesi hanno voluto con forza e determinazione non certo nascondere il passato ma combatterlo. Oggi siamo un paese della Valle del Belice che negli ultimi decenni grazie al lavoro di cittadini ed amministratori, della gente perbene e soprattutto dei giovani, ha saputo rinascere.
Le immagini trasmesse sono il racconto di un paese che oggi non esiste più, immagini che mortificano i cittadini di Partanna che da anni lavorano duramente ed onestamente per contrastare un fenomeno, quello mafioso, che si combatte quotidianamente.
Abbiamo ascoltato Piera Aiello, simbolo insieme alla cognata Rita Atria, ai Giudici Falcone e Borsellino e a centinaia di altri siciliani, della lotta alla mafia, la sua storia è storia anche della nostra città. Un passato che certamente non va dimenticato, anzi che obbligatoriamente va ricordato perché non vogliamo ritorni mai più. Perché non vogliamo che altri Partannesi siano costretti a lasciare la loro terra.
E la Aiello a causa della Mafia, della maledetta mafia, della schifosa mafia, ha lasciato la nostra Partanna ma non sa quanto la Nostra amata Partanna sia nel frattempo cambiata. Non sa forse di come ogni partannese per bene, ogni giovane cresciuto col racconto della sua e delle altre storie siciliane abbia nel frattempo lottato, combattuto e si sia speso nella lotta alla Mafia, per rendere Partanna migliore e, perché no?, far ritornare anche la Aiello nella sua città. Non possiamo negare l’esistenza della mafia, è un fenomeno che riguarda ormai l’intero territorio nazionale, ma non vogliamo accettare che Partanna, la Partanna di oggi, venga descritta come il paesino siciliano mafioso ed omertoso. A causa di questa immagine noi siciliani paghiamo ancora oggi il prezzo di stereotipi che, possiamo dire a gran voce, non appartengono certamente alle nuove generazioni, a quelle che si sono succedute in questi ultimi trent’anni, ai nuovi siciliani, a quell’isola operosa e ad ognuno di noi che ha lavorato e lavora fattivamente nella lotta alla mafia in ognuna delle sue manifestazioni.
Ecco perché invitiamo nuovamente La7 e la trasmissione di “Non è l’Arena” a ritornare a Partanna, perché riteniamo giusto e doveroso raccontare la forza di volontà, il coraggio e l’impegno che, ogni giorno, ogni cittadino di Partanna mette nella personale guerra ad una mentalità che andava cambiata già allora e che con fatica stiamo cambiando. Invitiamo Massimo Giletti a Partanna per visitare la nostra città, per percorrere con noi, nuove generazioni, le strade ricche di storia e cultura; lo invitiamo a conoscere la Partanna di oggi, che non è più quella di 30 anni fa e conoscere i suoi cittadini, i partannesi dal volto segnato non soltanto dall’età ma anche e soprattutto da una storia che non vogliono si ripeta mai più.