Aranciu di ‘nterra

L’arancia è un frutto meraviglioso, ricco di proprietà nutritive e di vitamina C, utile per proteggere l’organismo dalle infezioni virali e se ne consuma una grande quantità. Durante gli anni ’50 a Castelvetrano, i terreni agricoli attorno alle vie: Seggio, Selinunte, Errante Vecchia, Partanna e altre località di periferia erano ottimi e ricchi di acque per l’irrigazione. Essi fornivano la città di una produzione enorme di agrumi per un paese allora relativamente piccolo. Ancora la cosiddetta civiltà del benessere e del consumismo, che ha cementificato tutta questa ricchissima area, ancora non era incominciata. In quegli anni, con il rumore delle bombe della recente guerra ancora nelle orecchie, l’economia era disastrata, ma la natura era ancora rispettata: non si buttava niente e tutto si riciclava fino alla consumazione, senza bisogno della raccolta differenziata; l’arancia caduta dalla pianta per terra, non si lasciava marcire come si fa oggi, in piena civiltà consumistica, ma veniva raccolta, pulita e venduta dalla bottegaia ad un prezzo strozzato, ottenendo anche l’effetto di permettere alle persone più povere di comprare quel frutto, che per loro aveva un prezzo proibitivo. Anche l’arancia parzialmente danneggiata, come avveniva per tutta la frutta in generale, si toglieva la parte guasta e la rimanente si consumava. Tuttavia, quando si voleva disprezzare una persona perché aveva un brutto carattere o per altri motivi, si considerava come un: “ARANCIU DI ‘N TERRA”. Vito Marino


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