PARTANNA – Ieri (14 settembre) presso il Tribunale di Palermo sentenza di condanna – letta dal giudice Dott.ssa Sala e conclusiva di un processo svolto nelle forme del rito abbreviato – nei confronti degli imputati A.P.F. di Gibellina e N.N. di Vita.
A.P.F. è stato condannato alla pena di anni sei e dieci mesi di reclusione e N.N alla pena di sei anni e quattro mesi. Entrambi gli imputati, pur essendo stata riconosciuta loro l’attenuante per avere collaborato con la giustizia, sono stati interdetti in perpetua da pubblici uffici e sono stati condannati sia a risarcire economicamente le parti civili costituite che al pagamento delle spese processuali.
Il giudice si è riservato 90 gg per il deposito delle motivazioni della sentenza.
Il processo era volto ad accertare la responsabilità degli imputati per aver fatto parte dell’associazione mafiosa Cosa Nostra ed, in seno a tale organizzazione, di avere partecipato a diversi atti intimidatori eseguiti tra gli anni 2008 e 2012 nella Valle del Belice. Tra i vari atti intimidatori era, all’epoca, risultato uno tra i più eclatanti quello ai danni di Nicola Clemenza, Presidente dell’Associazione Libero Futuro Antiracket, a cui era stata, in piena notte, incendiata l’autovettura e, di conseguenza, il prospetto dell’abitazione il giorno prima dell’inaugurazione di un consorzio di agricoltori, consorzio di cui era promotore.
Soddisfazione per l’esito processuale hanno mostrato i difensori delle parti civili Nicola Clemenza, specificatamente l’avv. G. Accardo, e per la Francesca Signorello, l’avv. G. Restivo.
Condanne per atti intimidatori nella Valle del Belice. Soddisfazione degli Avvocati delle parti civili
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