Lettera aperta di Francesco Firenze e Antonio Ferri. Ripopolare il Sistema delle Piazze e crearvi una scuola di pittura

CASTELVETRANO – Pubblichiamo la lettera aperta che Francesco Firenze e Antonio Ferri ci hanno inviato perché la sottoponessimo all’attenzione dei nostri lettori. Ne pubblichiamo il testo qui di seguito.

Lettera Aperta ai Direttori di Castelvetrano News Castelvetrano Selinunte
Giornale Kleos
Carissimi Direttori, Elio Indelicato, Max Firreri, Antonino Bencivinni, sollecitato da un caro amico/conoscente poeta dialettale siciliano, Francesco Firenze, si vuole portare a conoscenza o meglio attenzionare ai tanti castelvetranesi, ove ce ne fosse bisogno, lo stato di solitudine e desertificazione del ns. centro storico ed in particolare del cosiddetto Sistema delle Piazze, Già Piazza G. Garibaldi. Purtroppo giornalmente, sia i pochi soci della Società Operaia che quelli del Circolo della Gioventù, della Banca Toniolo o clienti degli altri esigui esercizi commerciali ed i pochi turisti di passaggio, provano e proviamo tanta amarezza nel constatare la “desertificazione” del Centro Storico. La piazza centrale della Polis greca, Agorà, dove si svolgeva la vita politica e commerciale della città, è ridotta ad un deserto. E conseguentemente la tristezza la fa da padrona. I pochi turisti che Vi transitano, per ammirare il Teatro Selinus, la Fontana della Ninfa, la Chiesa Sconsacrata del Purgatorio, ciò che resta della casa del Pardo etc.. ci chiedono il vero motivo di tanta desolazione. Tutto ciò premesso, Cari Direttori, si chiede a Voi ed in particolare al Sindaco della nostra Città e all’ Assessore alla Cultura, se si conoscono i motivi o eventuali scelte del passato che oggi hanno determinato la situazione attuale ed eventualmente quali iniziative concrete si potrebbero attivare, per ripopolare il nostro magnifico Centro Storico e riportarlo alla “VITA”. Tornando indietro negli anni 90’, quando il Sindaco d’allora decise attraverso un Referendum di trasferire parte degli Uffici Comunali in Contrada Giallonghi, indebitando il Comune per 11 miliardi delle vecchie lire, non ci si rese o non ci si volle remdere conto che la “desertificazione” del Centro Storico era cosa fatta. Da allora in tanti ci siamo chiesti l’utilità d’indebitare il Comune per trasferire nella lontana Giallonghi la costruzione degli attuali nuovi uffici comunali. Forse non sarebbe stato meglio utilizzare quel prestito per l’acquisto dell’attuale Palazzo Pignatelli che con la Collegiata di San Pietro e di Maria, da sempre proprietà del Comune, si sarebbero potuto rendere fruibili tutti i servizi comunali. Ormai, comunque, indietro non si torna!!!
E allora cosa fare !!! Certamente l’augurio che si formula è che gli intestatari dell’attuale lettera aperta, possano, con le loro iniziative, coinvolgere quanti più castelvetranesi, i vari Club, le Associazioni assieme alle Autorità Comunali. A ns. modesto avviso a nulla può servire la sollecitazione ad incentivare le attività commerciali senza aprire nel Sistema delle Piazze la circolazione veicolare e ancora meglio sarebbe da fare il tentativo di coinvolgere le Autorità Ecclesiestatiche per realizzare nella Chiesa sconsacrata del Purgatorio una scuola di pittura/scultura intitolata al Pardo e aperta a tutti gli alunni di ogni ordine e grado della scuola Castelvetranese e della Valle del Belice. A questo punto, il poeta dialettale, Cicciu Firenze, ci propone il suo deserto!!

“LU DISERTU”
Nui nun capemu cchiu dunni stamu

Semu comu un tiatro cu li luci astutati

Senza artisti e mancu invitati

Sulamenti suli e abbandunati

Comu morti chi nnu vennu chiu pinsati

Si sta vita continua accussi
Pari chi la storia cca fini’

Ci semu tanti chi vulemu campari

Ma campani nun ni sintemu sunari

Per la verità, Cari Direttori, le campane, ogni tanto, matrimoni e funerali, suonano. Ma i Castelvetranesi vogliono sentire il vociare della gente, la presenza massiccia di tanti turisti che, si spera, possano tornare a ripopolare il Sistema delle Piazze..

Francesco Firenze

Antonio Ferri


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