ERICE – «Gli Elimi impararono a scrivere dai Greci, e quindi presero l’alfabeto greco e lo utilizzarono per scrivere nella loro lingua. Questo denota lo sviluppo culturale non da poco che denota come questo popolo era strutturato molto bene dal punto di vista storico e sociale». Lo ha detto Valentina Mignosa, ricercatrice siciliana presso l’Università di Oxford, intervento al Convegno internazionale “Elymos 2.0” che si chiuderà oggi al Centro “Ettore Majorana” di Erice. La Mignosa sta partecipando ai lavori di Erice insieme a Jonathan Prag, docente di Storia antica presso lo stesso Ateneo inglese. «Lo studio delle epigrafi ci aiuta a far luce sui rapporti che i popoli indigeni ebbero tra di loro e con i Greci», dice ancora la Mignosi. «Dallo studio degli archeologi sugli Elimi, che hanno abitato la parte occidentale della Sicilia, è emerso un numero molto notevole di frammenti su vasetti che a volte non solo leggibili ma che alle volte sono molto interessanti e che ci ha permesso di capire qualcosa in più della scrittura di queste popolazioni», ha concluso la Mignosa. Il gruppo di lavoro in questi giorni, continuando il lavoro già avviato in Sicilia, avvierà un’analisi petrografica proprio in Sicilia, nell’ambito del progetto “Crossreads”, studiando frammenti di pietre: «Inizieremo da Siracusa e continueremo le analisi in Sicilia per 4 anni», ha detto il professor Prag. A Erice il docente ha anche presentato “I.Sicily”, avviato nel 2017 e che rappresenta una ricca e aggiornata banca dati epigrafica in Sicilia consultabile online sia da appassionati che studiosi.
«Gli Elimi rappresentano la prima storia della Sicilia – ha detto Rossella Giglio, direttore del Parco di Segesta – qui a Erice abbiamo fatto il vero punto della situazione della ricerca su questo popolo. Di loro abbiamo notizie soltanto dagli scavi archeologici». Gli Elimi arrivano in Sicilia dal XII secolo a.C. in poi e, con molta probabilità, provenienti dall’Italia meridionale. Il Convegno di studi internazionale sulla Sicilia e sull’area elima è stato il primo organizzato in presenza dal Parco di Segesta dopo lo scoppio della pandemia Covid-19. Le giornate di studi erano in programma lo scorso anno poi rinviate a ora per via delle restrizioni anti Covid-19.