Buon anniversario…a Piazza Doniz(z)etti!

di Antonino Bencivinni    Gaetano Donizetti, celebre compositore bergamasco, autore della “Lucia di Lammermoor” (nato il 29 novembre 1797 e morto l’8 aprile 1848), ha avuto intestata una piazza nella zona di ricostruzione post terremoto di Partanna, la zona Camarro. Nulla di particolare, tranne il fatto che nel segnale di indicazione stradale, Donizetti è stato erroneamente scritto con due zeta (Donizzetti). Anche qui nulla di particolare; è possibile infatti che si faccia qualche errore nello scrivere i nomi delle strade e/o piazze, dovuto possibilmente anche ad ignoranza degli stessi impiegati o degli amministratori. La cosa diventa però certamente anomala quando l’errore non viene corretto dopo che viene addirittura in tempi diversi più volte segnalato dai media. Nella fattispecie l’errore è stato da me più volte segnalato sul quotidiano “La Sicilia” addirittura il 31 dicembre 2003; sul mensile Hermes, di cui ero allora direttore, nell’ottobre 2006; più volte sullo stesso Kleos nell’ottobre 2008, nel novembre 2008, nel dicembre 2015. Nessuno degli amministratori che si sono succeduti in tutti questi anni ha però sentito il bisogno di correggere quell’errore, a dispetto della decenza culturale e di quelle segnalazioni giornalistiche. Ora abbiamo deciso di dedicare all’errore anche la nostra copertina: chissà se questa nostra particolare attenzione, l’approssimarsi di importanti elezioni, la considerazione della vetustà degli stessi pali e segnali stradali (come si nota nella foto di copertina), e una maggiore considerazione della popolazione partannese che in questi 25 e più anni è diventata certamente più sensibile ai problemi culturali e più “social”, tutti questi elementi, dicevo, forse contribuiranno a far eliminare errori linguistici (e non a farli lasciare o addirittura a farli introdurre, come, ad esempio, mettendo per iscritto l’accento sulla penultima sillaba, come qualche intellettuale o politico ha fatto soprattutto in questi ultimi anni subendo mode e indicazioni di altri che di fatto approfittano della soggezione culturale di politici e intellettuali locali).


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