PALERMO – Ripristinato l’itinerario culturale subacqueo di Cala Minnola a Levanzo grazie a un intervento della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana diretta da Ferdinando Maurici. L’intervento di riposizionamento della boa di segnalazione e di ormeggio relativa al sito archeologico in prossimità di Cala Minnola è stato realizzato grazie alla collaborazione di Vincenzo Castelli e Francesco Demetrio, titolari del Diving Center “Egadi Scuba Diving di Favignana”.
“Le Isole Egadi rappresentano un luogo di grande fascino per gli appassionati di archeologia subacquea. L’intervento effettuato dalla Soprintendenza del Mare a Cala Minnola, al largo dell’Isola di Levanzo, – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – restituisce la necessaria visibilità al sito archeologico sommerso, dove giace una preziosa nave romana del I secolo a.C., e offre agli appassionati del mare e dell’archeologia la possibilità di scoprire una Sicilia sommersa ma non meno affascinante”.
Il sito archeologico subacqueo di Cala Minnola, che si trova sulla costa orientale dell’isola di Levanzo nell’arcipelago delle Egadi, conserva i resti di una nave da carico di epoca romana, adagiata ad una profondità di circa 30 metri.
Il relitto è noto da tempo e le indagini archeologiche effettuate nel corso dell’estate del 2005, hanno portato alla luce il prezioso carico costituito da anfore vinarie del tipo Dressel 1B e frammenti di ceramica, probabilmente ad uso dell’equipaggio; materiale tutto databile alla prima metà del I secolo a.C.. Poche tracce sopravvivono degli elementi in legno della nave, e pochi altri elementi in piombo, tra cui un tubo di sentina e tre ceppi d’ancora.
Il luogo di provenienza della nave è comprovato da un’iscrizione leggibile su una delle anfore: “PAPIA”, nome di un’importante gens Romana dell’alto Lazio, nota soprattutto per la produzione di vino che esportava in tutto il Mediterraneo.
Per effettuare le immersioni sul sito, che è interessato da ordinanza di interdizione, è possibile rivolgersi ai diving center locali autorizzati dalla Soprintendenza del Mare.