Scricchiolii nella maggioranza sull’approvazione del bilancio consuntivo

PARTANNA – Nella serata di lunedi 18 luglio si è tenuto il consiglio comunale per discutere ed approvare il bilancio consuntivo 2021. Dopo la dovuta presentazione da parte del sindaco Nicolò Catania e dell’assessore Antonino Zinnanti, sono intervenute al dibattito sia le forze di minoranza che di maggioranza. Scricchiolii si sono registrati nella maggioranza al momento dell’approvazione del bilancio consuntivo. La consigliera Mimma Amari (Lega) si è, infatti, astenuta sul voto del bilancio consuntivo. “Pur avendo dato fiducia all’Amministrazione sul bilancio di previsione 2021, seppur sia stato un bilancio non condiviso e che avrebbe dovuto avere vari aggiustamenti in corso concordati con il consiglio, non posso oggi votare un atto che non è il mio e che non rispecchia il programma politico per cui siamo stati votati”, ha evidenziato la consigliera che ha continuato: “E’ sotto gli occhi di tutti che la città è abbandonata sia dal punto di vista del decoro urbano che dello sviluppo turistico, non ci possiamo permettere di intervenire solo in vista di grandi eventi, dimenticandoci delle necessità di ordinaria vita quotidiana come l’illuminazione pubblica non funzionante in diverse zone del paese, le strade extraurbane totalmente abbandonate a tutto discapito del settore agricolo che invece dovremmo sostenere e promuovere o il totale disinteresse e abbandono dei nostri siti archeologici.
Ci si aspettava un rilancio del mercato del contadino, il riconoscimento della DECO sulla cipolle di Partanna, ma niente di tutto ciò.
Non sono state rispettate le scelte e l’indirizzo del Consiglio comunale, l’attività del consiglio comunale è quasi ridotta alla sola approvazione di debiti fuori bilancio”. Dura l’affermazione della stessa Amari sulla dichiarazione di voto e sul futuro dell’amministrazione: “Non posso, per onestà intellettuale, avallare il documento proposto, altresì da oggi in avanti mi asterrò da qualsiasi altro tipo di votazione precostituita e preconfezionata se non discussa preventivamente nelle sedi opportune”. Un chiaro segnale di distacco dall’amministrazione Catania in questo scorcio di legislatura che ormai conta i mesi alle prossime elezioni amministrative.


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