di Antonino Bencivinni. Nicolò Catania, sindaco di Partanna, ce l’ha fatta ad essere eletto deputato alla Regione Sicilia con 6276 voti di preferenza di cui 2355 nella sua Partanna. 20749 sono stati i voti ottenuti (a livello provinciale) dal partito in cui si è presentato (Fratelli d’Italia). Chiaramente la maggior parte delle preferenze ricevute gli è venuta da voti personali: numerosi sono stati peraltro i voti disgiunti, per Catania all’Assemblea e per Chinnici o per De Luca alla Presidenza. Catania, che resterà anche al suo posto di sindaco di Partanna fino alla scadenza del 2023, non può che essere pienamente soddisfatto del sostegno determinante che gli hanno dato i suoi compaesani a prescindere dalle loro idee politiche. Il sindaco di Partanna ha preparato da tanto tempo la sua azione per il raggiungimento dell’obiettivo della deputatura alla Regione Sicilia. La consistente messe di voti ottenuta per diventare sindaco la prima volta (2013) e ripetuta anche alla seconda volta (2018), le numerose cariche istituzionali da lui detenute, rappresentative di più comuni del territorio (presidenza dell’Unione dei Comuni della Valle del Belice, coordinamento dei Comuni della Valle del Belice, presidente della S.R.R – Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti “Trapani Provincia Sud”), l’instancabile attività che ha riversato su Partanna organizzando per decenni feste estive di grande richiamo, promuovendo il G55, utilizzando i diversi finanziamenti ottenuti, sostenendo iniziative cultural-promozionali, attività che ha riversato anche nei paesi vicini impegnandosi per l’ospedale di Castelvetrano e per i problemi di Marinella di Selinunte e per quelli della spazzatura e, ancora, le sue indubbie capacità organizzative, in particolare in ambito elettorale, sono tutti elementi che hanno creato il consenso attorno alla sua persona che è apparsa in grado di sapere onorare la sua nuova prestigiosa carica. Catania, tuttavia, nell’immediato futuro ha un problema locale importante da risolvere. Chi dovrà essere il suo successore alla guida del Comune di Partanna che dovrà rinnovare la sua rappresentanza comunale l’anno prossimo? Nella convinzione che, se il gruppo che lo ha unanimemente sostenuto negli ultimi dieci anni nella gestione amministrativa del comune di Partanna continuerà ad essere compatto, in più col supporto di un deputato regionale, come è ora lui, non rimarrà alcuna chance di vittoria per l’opposizione; di conseguenza – e ovviamente Catania questo lo sa – è necessario mantenere l’unità del gruppo non sbagliando il nome del futuro candidato sindaco che dovrà conquistarsi il sostegno degli elettori. Per questa carica sono papabili l’attuale vicesindaco, Angelo Bulgarello, l’assessore Antonino Zinnanti che per tanti anni è stato pure vicesindaco e il presidente del consiglio comunale Massimo Cangemi; in pole position potrebbe esserci, in caso di necessità, anche l’assessore comunale alla cultura Noemi Maggio. Sono tutte figure istituzionali legate a Nicolò Catania che, nonostante il vantaggio ottenuto con la sua elezione a deputato regionale, non può permettersi di rompere l’unità dei “suoi”, facendo una scelta sbagliata del candidato sindaco che dovrà andare comunque incontro al necessario consenso degli elettori, consenso che non è di per sé scontato in partenza.
“Ormai sono stato eletto…Ora devo pensare ai miei orfanelli!”
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