Scuola: Flc e Fillea Cgil Sicilia, online il primo servizio della docuserie “La Scuola nello Stato di Diritto”

PALERMO – È online il primo episodio della docuserie promossa dalla Flc e dalla Fillea Cgil Sicilia “La Scuola nello Stato di Diritto”, un format ideato dal regista Alberto Castiglione. In questo primo servizio viene raccontata la realtà dell’Istituto comprensivo “Principessa Elena di Napoli”, sito nel quartiere Altarello Basso di Palermo.

“Un quartiere molto isolato – spiega la dirigente scolastica Bianca Guzzetta – che ha pochi rapporti con il resto della città. La scuola è l’unico luogo in cui la gente si incontra, perché qui non c’è altro”.

“In Sicilia – argomenta Adriano Rizza, segretario della Flc Cgil Sicilia – esistono dei contesti territoriali dove il diritto allo studio viene pesantemente penalizzato semplicemente perché lo Stato è assente. Il Rapporto pubblicato da Save The Children vede la Sicilia al primo posto per dispersione scolastica a livello nazionale, con una media pari al 21,1 % e con punte del 25 %. Sebbene le risorse del Pnrr rappresentino un’opportunità, siamo tutti quanti perfettamente consapevoli che non possono essere la soluzione del problema. Lo Stato deve essere presente in tutte le sue forme, partendo da un investimento serio e strutturato nel tempo e valorizzando i lavoratori del mondo della scuola che, nonostante un salario che di dignitoso ha poco e nulla, continuano a svolgere con grande senso del dovere il proprio lavoro”.

“Le scuole realizzate in Sicilia e adeguate alle esigenze di oggi sono poche – conclude Giovanni Pistorio, segretario della Fillea Cgil Sicilia – per lo più mai manutenute, con poca cura rispetto alle condizioni di rischio strutturale e sismico. Le altre, quasi tutte, non sono adeguate alla necessità della società moderna. Inoltre, molte scuole sono di difficile raggiungimento, per le pessime condizioni della viabilità interna. Dobbiamo fare in modo che tutte le risorse disponibili vengano correttamente e prontamente utilizzate, che la progettualità necessaria alle nuove realizzazioni venga rafforzata e che la programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sia scadenzata e non lasciata all’improvvisazione”.


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