“Se la riforma dovesse passare – spiega– avremo tanti sistemi scolastici quante sono le regioni e le province autonome e ognuno di questi sistemi potrebbe contare su una quantità di risorse maggiore o minore in relazione al gettito fiscale prodotto a livello regionale. È evidente che tutto questo va a vantaggio delle regioni ricche e a svantaggio di quelle povere. Una vera e propria beffa per il Sud e la Sicilia che al contrario avrebbero bisogno di più investimenti per recuperare i gap infrastrutturali, della dispersione e dell’abbandono”.
“Noi diciamo no a questa idea di regionalizzazione dell’istruzione – continua Rizza – e siamo pronti a dare battaglia in tutte le sedi istituzionali e civili. Vogliamo rilanciare la scuola della Costituzione, una scuola che sia un’opportunità di crescita per tutti i cittadini”.
“Per scongiurare questa iniziativa – conclude – il Coordinamento per la democrazia costituzionale, insieme ad altre forze sindacali di categoria, ha avviato una raccolta di firme per una Proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare di modifica di parte degli articoli 116 e 117 della Costituzione, contenuti nel titolo V della Carta, che ripartiscono le diverse competenze tra Stato e Regioni tra esclusive e concorrenti”.
Scuola: Flc Cgil Sicilia, autonomia differenziata è un attentato alla Costituzione
Tag: